Eni porta Plenitude in Borsa: gli advisor

È in via di preparazione lo sbarco a Piazza Affari di Plenitude, la società di Eni, spin-off nel quale sono confluite le attività retail gas & power e quelle nelle rinnovabili. Ieri il colosso energetico ha annunciato l’intenzione di procedere, con uno sbarco prevedibile entro luglio, alla quotazione su Euronext Milan.

Lo riporta il Sole 24 Ore spiegando che la quotazione sarà tra le maggiori a Piazza Affari degli ultimi anni e tra i maggiori in Europa degli ultimi mesi: secondo gli analisti la società dovrebbe valere tra gli 8 e i 9 miliardi di euro.

Hanno seguito l’operazione i global coordinator Credit Suisse, Mediobanca e Goldman Sachs uniti a Bofa Merrill Lynch, Bnp Paribas, Unicredit, Barclays, Deutsche Bank ed Equita come bookrunner.

Per Barclays, guidata in Italia da Enrico Chiapparoli, hanno seguito l’operazione Pier Luigi Colizzi, head of investment banking per l’Europa continentale, Stefano Conte, director, Gianmaria Betti, director.

Per Mediobanca hanno seguito l’operazione Francesco Spila, Sara Fattori, Lorenzo Angeloni, Claudia Fornaro, Stefano Cozzi e Federico Feleppa. Per Equita ha seguito l’operazione il team di ECM guidato da Andrea Ferrari.

Sul mercato sarà collocato circa il 20 per cento tramite un’Opv (destinata anche al retail in Italia), cioè la vendita di azioni da parte della stessa Eni. Sono in corso le attività esplorative per sondare l’interesse degli investitori istituzionali italiani ed esteri.

Plenitude è nata, come denominazione lo scorso anno, ma la societarizzazione risale al 2017 con la scissione delle attività retail gas & power di Eni. Oggi la società conta oltre 2mila dipendenti e opera nell’ambito dell’intera catena del valore dell’energia elettrica con un modello di business unico, che combina generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, retail e una rete capillare di punti di ricarica per veicoli elettrici.

Dopo la quotazione Eni continuerà a detenere la maggioranza in Plenitude, mantenendone il consolidamento. Plenitude prevede poi di distribuire dividendi pari al 25% dell’utile netto consolidato di pertinenza del gruppo, con la prima distribuzione attesa per il 2023.

L’operazione, secondo i piani di Eni, consentirà di attrarre nuovi flussi di capitale, massimizzando il valore di mercato di Plenitude e della partecipazione detenuta da Eni e liberando nuove risorse da allocare nel percorso di transizione energetica.

Il Sole ricorda inoltre che sono passati quasi 5 anni dall’ultima Ipo italiana aperta al pubblico retail. Il 4 ottobre del 2017 debuttava in Borsa il titolo Pirelli, in precedenza c’erano stati i casi di Enav (nel 2016) e tre Ipo nel 2015, con Openjobmetis, Poste Italiane (con il 30% offerto al pubblico) e Aeroporto di Bologna. Negli ultimi cinque anni si è assistito a un brusco rallentamento della pipeline delle quotazioni, sostenuta solo dalle matricole di Euronext Growth (in precedenza Aim), con dimensioni troppo piccole per pensare di puntare a una platea più vasta. Ora, con il piano di collocamento di Plenitude, prova a tornare protagonista il grande pubblico, titolare di circa il 39% della capitalizzazione del Ftse Mib.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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