Agrifood One studia un metodo per l’ultrarendimento

Il fondo Agrifood One, veicolo con focus sulla filiera agroalimentare lanciato da Garnell sgr e in raccolta dal novembre scorso, punta a incrementare il proprio rendimento attraverso l’uso del  filtro proposto dal progetto Metrics, nato dalla collaborazione tra la stessa sgr e la Fondazione Università Ca’ Foscari.

Si tratta di un’iniziativa volta a studiare un metodo di valutazione degli impatti ambientali, sociali e di buon governo delle pmi che saranno oggetto dell’investimento e si pone quindi come uno strumento in più a supporto del management di Agrifood One nella selezione dei target, oltre alla consulenza di Slow Food, che affiancherà il fondo sia nella scelta delle aziende nelle quali investire sia nel supporto allo sviluppo del loro business, una volta entrate nel portafoglio del fondo

Il progetto Metrics è stato presentato da Chiara Mio, docente del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e da Filippo La Scala (nella foto), ceo e fondatore dell’sgr, partecipata da un gruppo di altri investitori tutti professionisti e già soci di La Scala in Garnell srl, la società di consulenza e investment management.

La partnership prevede nel dettaglio lo sviluppo di un set di indicatori che consentano di misurare i benefici non monetari degli investimenti nell’economia reale, valutando la loro sostenibilità economica, ambientale e sociale, con una particolare attenzione alle ricadute dirette sul territorio.

Il progetto “individua metriche e indicatori sintetici, affidabili e facilmente gestibili e comprensibili anche dal cliente finale, in grado di fornire una valutazione qualitativa e quantitativa della sostenibilità economica, ambientale e sociale degli investimenti. La metodologia di misurazione è stata sviluppata a partire da una modellizzazione teorica che è stata anche sperimentata empiricamente in casi aziendali di pmi. La valutazione degli impatti è condizione imprescindibile al fine dello sviluppo trasparente del social impact investing, che mira a misurare la long term value creation, cioè la capacità dell’impresa di creare valore per tutti nel lungo termine”, spiega Mio.

“Grazie al progetto Metrics potremo rendicontare in modo sistematico le performance non economiche delle imprese (target degli investimenti) e la loro evoluzione, contribuendo allo sviluppo di una cultura imprenditoriale attenta ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance) che sia inclusiva e non esclusiva”, ha commentato La Scala. L’obiettivo è quello di “promuovere la diffusione di best practice presso le piccole e medie imprese (nerbo dell’economia reale italiana) che non dispongono delle risorse manageriali ed economiche per adottare criteri e strumenti di misurazione degli approcci classici ESG, favorendo lo sviluppo di vantaggi competitivi anche presso queste aziende”.

Noemi

SHARE