Andrea Guerra e Carlo Calenda a lavoro per studiare la privatizzazione di Sace
L’avvicendamento, turbolento e inatteso, ai vertici della Cassa depositi e prestiti non cambia solo volto al braccio finanziario del ministero dell’Economia e delle Finanze, ma riapre anche una partita che sembrava ormai archiviata.
Quella della privatizzazione di Sace, la controllata di Cassa che assicura i crediti alle imprese che vogliono esportare.
Un’idea che non era mai piaciuta al precedente amministratore delegato di Cdp Giovanni Gorno Tempini ma che ora torna sul tavolo. E non a caso, infatti, Sace è stata inserita nell’elenco del programma dismissioni 2015-2018 del Def approvato in aprile.
Il futuro di Sace potrebbe essere la Borsa, come preferirebbe l’ad Alessandro Castellano, o la parziale vendita.
Il dossier è aperto e a lavoro per elaborare un piano ci sono i consulenti di Boston Consulting Group assieme al viceministro dello sviluppo Carlo Calenda (nella foto) e il consigliere del premier Andrea Guerra (foto a destra).