Anima Holding, utile netto in flessione nel primo semestre a 38,7 milioni

Semestre con utile netto e ricavi in flessione per Anima Holding rispettivamente del 46% a 38,7 milioni e del 23% a 122,5 milioni.

Una nota spiega che la “bottom line” sconta integralmente l’effetto dei maggiori oneri (pari a circa 9 milioni) relativi all’accordo con l’Agenzia delle Entrate.

“La seconda parte dell’anno per Anima si è aperta con segnali positivi in termini di domanda dei prodotti di investimento per il segmento retail, confermando le qualità del fondo comune come strumento di difesa e diversificazione per eccellenza”, sottolinea l’ad Marco Carreri (nella foto).

Nel secondo trimestre, non considerando l’onere relativo all’accordo fiscale, l’utile netto sarebbe stato di 26,5 milioni che si confronta con una consensus di 11 analisti per 25,1 milioni. I ricavi del periodo aprile-giugno sono stati di 61,5 milioni (consensus 61,3 milioni).

La raccolta netta del gruppo Anima nei primi sei mesi del 2016 è stata positiva per circa 5,2 miliardi di euro (in aumento rispetto ai 4,5 miliardi di euro di raccolta netta realizzata nel primo semestre 2015). 

Il totale delle masse gestite a fine giugno 2016 ha superato i 71,2 miliardi di euro (a fronte dei 66,9 miliardi di euro a fine 2015). Per quanto riguarda le grandezze economiche, le commissioni nette di gestione hanno raggiunto i 107,5 milioni di euro (in crescita del 4% rispetto ai 103,3 milioni di euro del 2015); l’incremento è dovuto prevalentemente alla crescita delle masse gestite.

Nel semestre le commissioni di incentivo sono state di entità molto contenuta (3,6 milioni di euro a fronte dei 44,1 milioni di euro del 1H15) a causa principalmente dell’andamento negativo dei mercati finanziari degli ultimi trimestri. Considerando queste e gli altri proventi, i ricavi totali si sono attestati a 122,5 milioni di euro (in calo del 23% sui 159,4 milioni di euro nel primo semestre dell’anno scorso).

I costi operativi ordinari sono stati pari a 33,5 milioni di euro (in contrazione rispetto ai 37,7 milioni di euro nel 2015 da ricondursi in larga misura ai minori accantonamenti nella componente variabile del costo del personale).

SHARE