Assegno e bonifico si fanno via Whatsapp: intervista al ceo di Plick – AUDIO

Da ultima è stata Agos che la scorsa settimana ha attivato il servizio Plick messo a disposizione da Crédit Agricole: con un semplice sms, via Whatsapp o email Agos può ora rimborsare i propri clienti senza conoscere l’Iban del destinatario e senza che il cliente vada fisicamente in banca. Prima di Agos e Credit Agricole c’erano stati anche Unicredit, Banca Sella, Banca Mediolanum e le banche del gruppo Cedacri a utilizzare questo sistema di pagamento istantaneo realizzato dalla della FinTech italiana PayDo, nata nel 2016 e guidata da Donato Vadruccio (nella foto).

“Oggi tutto il mondo utilizza il mobile per ogni attività, non ultima in questi tempi anche quella legata alla sanità – spiega Vadruccio a Financecommunity – . Così siamo nati con l’idea di semplificare ulteriormente il mondo dei pagamenti, specialmente quelli in mobilità, attraverso un sistema che fosse veloce e sicuro”.

Ascolta l’intervista a Donato Vadruccio, ceo e founder di PayDo

 

“Abbiamo quindi immaginato un sistema di pagamento attraverso il quale, tramite Whatsapp, sms o email, posso inviare somme di denaro a chiunque e in tutta Europa senza bisogno di conoscere l’Iban del destinatario che deve avere un conto corrente presso una banca con noi convenzionata”, spiega. La vera innovazione “sta nel fatto che il destinatario non deve avere Plick, non ha bisogno di scaricare l’app e di registrarsi ma solo che la banca sia convenzionata con il nostro servizio”.

Per pagare avvocati e una casa
Al momento, aggiunge Vadruccio, oltre alle banche citate la startup ha anche un accordo di collaborazione con Fabrik, una piattaforma di open banking, e con una banca in Spagna. “Siamo una piattaforma estremamente aperta e un servizio aggiuntivo che si integra a quello delle banche, andando a valorizzare e digitalizzare i servizi tradizionali degli istituti di credito, come ad esempio un bonifico o un assegno”. Ciò è possibile “sia per i clienti retail sia per quelli corporate e non c’è limite di importo: ci usano ad esempio per lo shopping o per pagare avvocati e notai, per l’acquisto di una casa o di una moto. La limitazione è eventualmente impostata dalla banca”.

Di recente poi Plick è entrato EMPSA, la European Mobile Payment Systems Association, che conta ora 11 membri con 45 milioni di utenti e ha l’obiettivo è favorire la collaborazione e l’utilizzo dei diversi sistemi di mobile payment a livello internazionale. 

Pagamenti digitali in crescita ma Italia indietro
La startup si inserisce nel settore in grande crescita dei pagamenti digitali: durante il lockdown – ha rilevato di recente Nomisma –  il 40% degli utenti ha ridotto l’utilizzo del contante rispetto a un mese fa in favore dei pagamenti con carta e i new digital payments. Nel complesso, ha evidenziato in un report il Politecnico di Milano, i pagamenti tramite smartphone al di fuori dal punto vendita fisico sfiorano quota 1,24 miliardi di euro (+29%) (leggi la notizia su Financecommunity).

“In Italia – evidenzia il ceo – i pagamenti digitali stanno crescendo ma siamo ancora il fanalino di coda in Europa: ancora oggi, o almeno fino a poco prima del lockdown, nel nostro Paese i pagamenti con contante erano il 78% del totale, ciò significa che oltre a essere indicativo di una carenza di digitalizzazione complessiva, impone anche un costo di gestione di questo contante che si aggira sui 10 miliardi all’anno circa“. Per Vadruccio, “scontiamo un tema di cultura del contante, soprattutto in determinati settori, e di alto livello di evasione fiscale”.

 

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