Astm lancia l’opa su Sias, gli advisor
Prende ufficialmente il via l’integrazione tra Astm e la controllata Sias, entrambe parte della galassia della famiglia Gavio.
I consigli di amministrazione delle due società hanno infatti dato il via al riassetto annunciando, come anticipato da Financecommunity.it lo scorso 6 giugno (leggi qui la notizia), il lancio di di un’Opa volontaria parziale di Astm sul 5% di Sias al prezzo di 17,5 euro. L’offerta è efficace al raggiungimento del 66,693% del capitale di Sias (dall’attuale 61,69%) dopodiché si procederà con la fusione per incorporazione di Sias in Astm. I titolari di azioni Astm che non avranno concorso all’approvazione del progetto di fusione avranno il diritto di recesso a un valore di liquidazione pari a 21,76 euro per ogni azioni Astm. In particolare, tutte le azioni del concessionario autostradale verranno annullate e concambiate con titoli della holding secondo un rapporto pari a 0,55 azioni Astm per ogni pezzo Sias.
Nell’operazione, Jp Morgan e Unicredit, con il team di coverage composto dalla senior banker Federica Corti e Luca Gunetti, quello di M&A con Andrea Petruzzello e Alberto Giordano e quello di F&A con Massimo Pecorari, Annamaria Capodacqua e Valeria Toscano, hanno agito in qualità di advisor finanziari del Consiglio di Amministrazione di Astm, SIAS è assistita da Mediobanca, con un team composto lato advisory da Francesco Canzonieri (nella foto), Francesco Bosco e Camilla De Massa e sul fronte del debito da Maria Teresa Iardella e Bruno Catozzo e Société Générale, con Mirko Papa (Head of M&A e Deputy Head del Corporate Finance per l’Italia) e Michele Losio lato M&A e Michele Martini lato coverage, mentre Lazard è stato advisor di Nuova Argo Finanziaria, la holding che controlla Astm controllata al 60% da Gavio e al 40% da Ardian, con un team composto da Marco Samaja (ceo), Giorgio Baglieri (director), Niccolò Melani e Federico Bertolini.
Obiettivo dell’operazione, spiega la società in un nota, è quello di “dare vita ad un’unica holding industriale quotata che, agendo come “one company”, sia in grado di esprimere specifiche competenze nei settori delle concessioni autostradali, delle costruzioni, dell’ingegneria e dell’innovazione tecnologica” nonché “realizzare un accorciamento della catena di controllo rispetto alle società operative” per una “semplificazione della struttura societaria del gruppo, con ricadute positive per quanto concerne l’accesso a cash flows e di conseguenza al mercato dei capitali”.
Dopo la fusione della nuova realtà, in caso l’Opa vada a buon fine, Aurelia avrà circa il 6,8% della società aggregata mentre Nuova Argo Finanziaria il 45,1%.
Nell’ottica dei promotori, l’operazione consentirà dunque “la creazione di un emittente quotato che per dimensione e liquidità possa ambire a proporsi tra le società di primaria importanza del mercato borsistico italiano” nonché alla nascita di “una nuova realtà industriale che possa crescere in modo efficiente e competitivo sia sui mercati nazionali sia sui mercati internazionali, anche con ricorso al mercato mediante operazioni di rafforzamento del capitale alla luce del nuovo piano strategico che verrà presentato al cda successivamente alla fusione”.