Atlante e Unicredit: accordo sull’aumento di capitale di PopVi. Rothschild advisor

Secondo quanto risulta a financecommunity.it, sarebbe Rothschild l’advisor coinvolto nel primo deal che vede in campo il Fondo Atlante.

Il veicolo gestito da Quaestio Sgr, recentemente istituito da un pool di primari istituti bancari con la regia del ministero dell’Economia, di Cdp e di Banca d’Italia, ha siglato un accordo con UniCredit per il buon esito dell’imminente aumento di capitale della Banca Popolare di Vicenza da 1,75 miliardi al prezzo compreso tra un minimo non vincolante di 0,10 euro e un massimo di 3 euro.

Atlante, di fatto, sostituirà il gruppo guidato da Federico Ghizzoni facendosi carico di tutti gli impegni di garanzia assunti dal gruppo di Piazza Gae Aulenti nell’aumento di capitale di PopVi. L’accordo siglato da UniCredit è tecnicamente un sub-underwriting per il fondo Atlante, secondo una nota diramata dal gruppo di piazza Gae Aulenti. «L’accordo è condizionato tra l’altro all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e al raggiungimento degli obiettivi di raccolta minima», si legge.

«L’intervento del fondo è coerente con le sue finalità istituzionali ed è subordinato al conseguimento delle necessarie autorizzazioni e approvazioni da parte delle competenti Autorità (Bce, Banca d’Italia e Consob) ed al rispetto dei vincoli regolamentari del fondo stesso», ha poi comunicato la società di gestione guidata da Alessandro Penati (nella foto).

Nel dettaglio, spiega una nota di Unicredit,  Quaestio, in nome, per conto e nell’interesse del Fondo Atlante in corso di costituzione, ha assunto l’impegno nei confronti di UniCredit di sottoscrivere le azioni di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza non sottoscritte nell’ambito della prospettata offerta di azioni BPVI finalizzata alla quotazione (e che UniCredit dovesse essere chiamata a sottoscrivere sulla base degli impegni di garanzia con BPVi fino all’importo massimo di 1,5 miliardi (e, quindi, con esclusione delle azioni a servizio dell’opzione di sovrallocazione.

UniCredit, insieme a Intesa Sanpaolo, è uno dei principali aderenti al fondo con un contributo massimo di 1 miliardo di euro acquisendo una quota non superiore al 20%.

Nel frattempo, stanno arrivando altre adesioni al fondo Atlante. Fra queste, Ubi Banca ha fatto sapere che contribuirà per un importo fino a 200 milioni di euro. Lo ha deciso il Consiglio di gestione che ha anche confermato Victor Massiah nel ruolo di Consigliere delegato e direttore generale. Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi, Banca Popolare di Bari, Banca Popolare di Sondrio e Banco Popolare aderiranno invece con un impegno di investimento pari a 50 milioni di euro ciascuno, Banca Carige ha deliberato di partecipare al fondo Atlante con un impegno di 20 milioni, Creval con 60 milioni e infine Banca Popolare dell’Emilia Romagna investirà fino a 100 milioni.

A questi capitali si aggiunge l’impegno preso da una trentina di fondazioni, secondo quanto ha comunicato il presidente Acri Giuseppe Guzzetti, per 500 milioni: in particolare, per 100 milioni ognuna sono impegnate Fondazione Cariplo e Compagnia di Sanpaolo, per 50, secondo una fonte, Fondazione Crt e per 40 Fondazione Cariparo. Il fondo avrà una dotazione complessiva fino a 6 miliardi.

Noemi

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