Atlante entra su Vicenza a 10 centesimi per azione

Dopo essersi fatto carico da solo dell’aumento di capitale da 1,75 miliardi di Banca Popolare di Vicenza, il fondo Atlante ha deciso di sottoscrivere le azioni della Vicenza a 10 centesimi di euro, il prezzo più basso della forchetta stabilita dal cda dell’istituto (il massimo era 3 euro).

A quel punto, ha detto ieri Francesco Iorio (nella foto), amministratore delegato della banca veneta, uscendo dal comitato esecutivo dell’Abi, «tutti compreranno allo stesso prezzo».

Per chiamare l’intervento di garanzia di Atlante, basterà dunque che una sola azione, tra le oltre 17 miliardi di nuove azioni che saranno emesse, non venga sottoscritta, cosa che potrebbe comportare anche l’abbassamento al minimo il prezzo di vendita di tutte le azioni che saranno emesse.

L’offerta è oramai pronta a scattare, anche se l’ultima parola spetta ora alla Consob per il via libera al prospetto. Il disco verde al documento dovrebbe arrivare nella mattinata di oggi 21 aprile. Dopo l’ok, partirà il collocamento che, nei piani indicativi della banca, dovrebbe chiudersi il 28 aprile, o al più tardi il 29. Le contrattazioni in Borsa sono previste per lunedì 3 maggio. 

A questi valori l’intervento di Atlante potrebbe comportare il sostanziale azzeramento dei vecchi soci della popolare veneta. A 10 centesimi ad azione, infatti, la banca emetterà 15 miliardi di nuovi “pezzi”, creando così un effetto maxi-diluitivo per i 119mila vecchi azionisti. Per chi fosse entrato nel capitale acquistando le azioni al valore massimo di 62,5 euro, la perdita sarebbe del 99,84%.

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