Atlante verso l’acquisizione di Veneto Banca

Dopo Banca Popolare di Vicenza, anche Veneto Banca finisce al Fondo Atlante a seguito del cattivo esito dell’aumento di capitale da 1 miliardo che sul mercato retail ha raccolto appena l’1% di adesioni e su quello istituzionale una quota dello 0,01% da un solo investitore.

Salta così anche la quotazione dell’istituto a Piazza Affari, come ha confermato una nota di Borsa Italiana che “non dispone l’inizio delle negoziazioni, pertanto il provvedimento di ammissione delle azioni Veneto Banca è da considerarsi decaduto”. 

Niente quotazione significa dunque la scesa in campo del fondo Atlante, che già detiene il 99,33% del capitale della Popolare di Vicenza, a fronte di un esborso che sfiora 1,5 miliardi di euro, giovedì 30 giugno deterrà anche tra il 96,56% e 98,76% dell’istituto di Montebelluna. Va ricordato però che lo stop alla quotazione consente infatti ai soci che hanno aderito all’offerta in opzione di revocare gli ordini. Se tutti decidessero di non pagare le nuove azioni, la partecipazione di Atlante salirà quindi fino al 98,76% del capitale.

Quanto a Veneto Banca, con la sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del fondo guidato da Alessandro Penati (nella foto), porterà i coefficienti patrimoniali sopra la soglia minima stabilita dalla Bce. Lo ha precisato l’istituto in una nota, indicando che da giovedì prossimo il Cet 1 sarà sopra l’11%, ma resta da vedere se basterà al fondo per riuscire a ristrutturare la banca e nel mentre procedere anche su Popolare di Vicenza.   

Atlante ha speso per la ricapitalizzazione di ambedue 2,5 miliardi su una dotazione di 4,2 miliardi e ora avrà il compito di nominare i nuovi Cda e provvedere alla gestione ordinaria per entrambi i gruppi. Il tutto in un contesto di mercato ulteriormente più complesso e scivoloso dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Europa.

Senza contare che contestualmente, il fondo starebbe lavorando anche per mettere a punto strumenti finalizzati a intervenire significativamente sulle sofferenze delle banche italiane, secondo quanto ha riferito alle agenzie Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo e fra i principali contributori del fondo. “So che Atlante sta approntando gli strumenti per intervenire significativamente sulle sofferenze, nei prossimi giorni vedremo quali sono le iniziative che assumerà”, ha detto Guzzetti ai giornalisti a margine di un evento a Milano. Alla domanda se Atlante ha le risorse per intervenire sul problema sofferenze, Guzzetti ha risposto: “Speriamo possa fare la sua parte fino in fondo, se non ci fosse stato Atlante sulle due banche venete, altro che Brexit, andava giù tutto”.

Noemi

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