Banca Generali nomina gli advisor per l’ops lanciata da Mediobanca
Banca Generali ha reso noti oggi gli advisor per l’offerta di pubblico scambio (ops) lanciata da Mediobanca sulla totalità delle azioni della banca triestina lo scorso 28 aprile.
GLI ADVISOR
Lato Banca Generali, Deutsche Bank è stato nominato advisor finanziario, mentre PedersoliGattai agisce quale advisor legale.
Per quanto riguarda Mediobanca, Equita – con un team composto da Simone Riviera, Alessandro Fustinoni, Edoardo Achilli e Stefano Pinsino – Mediobanca, Centerview Partners, Goldman Sachs hanno agito come advisor finanziari dell’operazione.
Chiomenti e Carlo Marchetti hanno curato gli aspetti legali dell’offerta.
I DETTAGLI
Banca Generali inoltre ha comunicato che il Consiglio di amministrazione lo scorso 6 maggio ha conferito un mandato all’amministratore delegato Gian Maria Mossa (nella foto), al fine di approfondire il razionale dell’offerta e le sue implicazioni a beneficio di tutti gli stakeholder.
Non solo. Il comitato Controllo e Rischi – che ha anche il compito di valutare eventuali profili parti correlate – ha deciso di nominare i propri advisor finanziari e legali indipendenti “al fine di rafforzare ogni valutazione sull’offerta a beneficio di tutti gli azionisti e tutti gli altri stakeholder”, si legge nella nota. La selezione di tali soggetti avverrà nei prossimi giorni.
I COMMENTI DEI BANCHIERI
In merito all’ops di Mediobanca, Mossa ha commentato: “Dal punto di vista industriale, la combinazione potrebbe aver senso, perché riteniamo che le due attività possano essere complementari. È cruciale considerare aspetti come la governance, modello operativo e prospettive finanziarie”, ha precisato Mossa. “In particolare le sinergie e le logiche finanziarie dell’operazione. Rimaniamo focalizzati sulle nostre priorità, ovvero proteggere e valorizzare i risparmi e gli investimenti dei nostri clienti. Il nostro è un
business di persone che hanno contribuito a rendere Banca Generali unica e dalle quali si deve
partire in qualsiasi transazione che veda la banca coinvolta. Da ultimo lasciatemi ricordare che per
noi è di primaria importanza rappresentare gli interessi di tutti i nostri azionisti.”
Nel frattempo stamane, in occasione della presentazione dei conti del primo trimestre 2025, Mps in una nota ha precisato che il razionale industriale dell’opas su Mediobanca lanciata nel gennaio scorso, “è potenzialmente anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali” dalla stessa Mediobanca.
In proposito Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, in occasione della presentazione della trimestrale della banca d’investimento, ha evidenziato che “la realtà aggregata avrebbe un profilo di banca commerciale di medie dimensioni indifferenziata, ad elevato assorbimento di capitale, altamente sensibile al contesto macroeconomico, senza rafforzamento in alcuno dei segmenti di attività e rimanendo immutati i rischi insiti nel bilancio di Mps. Inoltre c’è un’assenza di track record manageriale di Mps nel wealth management e nel corporate investment banking. In un contesto di derioramento del clima economico e di discesa dei tassi una banca specializzata avrà performance migliori di una banca commerciale”.
In merito all’aggregazione tra Banca Generali e Mediobanca, Nagel ha spiegato che “completa il percorso di trasformazione del gruppo Mediobanca in player diversificato, focalizzato su business ad elevata crescita e basso assorbimento di capitale, eccellente per creazione di valore per gli stakeholder. Con oltre il 50% dei ricavi nel wealth management e oltre 210 miliardi di masse della clientela, Mediobanca diventerà un leader del wealth management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeo”.