JP Morgan e Ubs al fianco di Mps nell’opas sulle azioni quotate di Mediobanca

Il Monte dei Paschi di Siena (Mps), come anticipato nella notte, promuove un’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario ammesse alla negoziazione su Euronext Milan.

J.P. Morgan Securities plc. e UBS Europe SE, agiscono quali consulenti finanziari.

Per ciascuna azione Mediobanca portata in adesione all’offerta, Mps offrirà un corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti (fatto salvo per quanto di seguito indicato), pari a n. 2,300 azioni ordinarie dell’Offerente di nuova emissione. Pertanto, per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione all’Offerta saranno corrisposte 23 azioni ordinarie dell’Offerente di nuova emissione. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni dell’Offerente rilevato alla chiusura del 23 gennaio 2025 (ultimo giorno di borsa aperta anteriore alla data della presente Comunicazione) pari a 6,9531 euro (il “prezzo di riferimento Mps”), il corrispettivo esprime una valorizzazione pari a 15,992 euro per ciascuna azione Mediobanca (il “prezzo di riferimento Mediobanca”) e, pertanto, incorpora un premio pari al 5,03% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Mediobanca rilevato alla chiusura del 23 gennaio 2025 (pari a 15,2272 euro).

Il successo dell’offerta consentirà un’accelerazione nell’utilizzo delle imposte anticipate (“DTA”) detenute da Mps, con un effetto stimato per gli azionisti di Mediobanca aderenti all’Offerta di 1,2 miliardi di euro di valore attuale netto, pari a circa il 10% dell’attuale valore di mercato di Mediobanca. I costi una tantum dell’integrazione sono stimati in circa Euro 0,6 miliardi al lordo delle imposte, spesabili nel primo anno.

L’aggregazione con Mediobanca darà vita ad un nuovo campione nazionale che si posizionerà tra i primi tre istituti in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets. Il nuovo gruppo potrà contare sulle competenze distintive di Mediobanca nelle aree di Wealth Management, Corporate & Investment Banking e Consumer Finance e di MPS nei campi di Retail e Commercial Banking. In questo modo verrà rafforzata l’offerta globale di servizi, arricchita la base prodotti e migliorata la penetrazione di mercato. L’aggregazione consentirà inoltre di assumere un ruolo primario nell’attività dell’asset gathering attraverso la combinazione di Banca Widiba con Mediobanca Premier. Il gruppo risulterà rafforzato patrimonialmente, con un flusso diversificato di ricavi ed una forte resilienza in grado di competere con successo nei diversi scenari.

Insomma, Mps intende svolgere un ruolo attivo nello scenario di consolidamento in corso nel settore bancario italiano.

Un accordo su Mediobanca rappresenterebbe l’ultimo capitolo del cosiddetto risiko bancario in corso da mesi nel settore finanziario italiano. Come noto, a novembre Banco BPM ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto per l’asset manager Anima Holding. Nello stesso periodo, proprio Banco Bpm ha rilevato il 5% di Mps. UniCredit, nel mentre, si è mossa su Banco BPM (oltre che sulla tedesca Commerzbank). Più piccola, ma sempre in questa scia di eventi, anche l’iniziativa avviata da Banca Ifis su Illimity.

L’azionariato del Monte dei Paschi ha visto il recente ingresso di Delfin (ora al 9,78), Caltagirone (il 5%) e Banco Bpm (5%). La quota maggiore di Mps, pari all’11,7%, rimane in mano al Ministero dell’Economia.

In Mediobanca, invece, sono già presenti sia Caltagirone (9,98%) sia Delfin (19,81%).

Entro la data di presentazione a Consob del Documento di Offerta, presenterà alle autorità competenti le seguenti istanze per l’ottenimento delle autorizzazioni preventive richieste dalla normativa applicabile e da quella di settore in relazione all’offerta.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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