Borsa Italiana, attesa per le offerte, il Mef si schiera. Gli advisor finanziari

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri (nella foto), si schiera velatamente con la coppia Euronext-Cdp nella corsa all’acquisizione di Mts e dell’intero gruppo Borsa Italiana.

Con una nota diffusa ieri sera, il Mef ha ricordato che il London Stock Exchange Group (Lseg) “ha sollecitato la presentazione di manifestazioni d’interesse” per Mts e Borsa Italiana. Un primo passo nel processo è stato mosso il 21 agosto scorso, con la presentazione delle manifestazioni di interesse per Mts. Domani sono attese le offerte per l’intero gruppo Borsa Italiana.

Sul tavolo di Goldman Sachs e Morgan Stanley, advisor di Lseg, sono attese le proposte di Euronext-Cdp, affiancate da Mediobanca e JP MorganDeutsche Boerse, con Citigroup come advisor finanziario, e di Six, entrata in corsa a sorpresa, che può contare sulla consulenza di un team di Credit Suisse guidato da Guido Banti, co-head investment banking che segue le financial institutions.

La nota del Mef ricorda che “il governo, in stretto raccordo con le autorità di vigilanza, sta seguendo con attenzione gli sviluppi dell’operazione, consapevole dell’importanza strategica che Borsa Italiana e Mts hanno per il corretto funzionamento del mercato finanziario italiano e per l’intero sistema economico e produttivo italiano”.

Il ministero guidato da Gualteri richiama la “normativa sul golden power” e le “normative di settore sui mercati”, sottolineando che “le offerte saranno oggetto di vaglio… al fine di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività, e la tutela degli interessi pubblici sottesi a tali asset strategici”. Ricordiamo che il cosiddetto decreto Agosto ha attribuito a Consob una sorta di potere di veto su eventuali acquirenti di Borsa Italiana.

Il Mef non si schiera esplicitamente, ma pone l’accento sul fatto che “Borsa Italiana può dare un contributo fondamentale nella ripartenza del Paese, in particolar modo se coglierà l’opportunità di svolgere un ruolo propulsivo nella realizzazione del progetto europeo di integrazione dei mercati dei capitali”.

Detto ciò, Gualtieri, ritiene che “l’operazione di mercato in corso evidenzierà il valore e le prospettive di sviluppo del gruppo italiano. Le istituzioni italiane sono coinvolte, e valuteranno, secondo le proprie competenze, i progetti di investimento che saranno configurati. Il mio auspicio è che il gruppo Borsa Italiana trovi la sua collocazione strategica all’interno del Mercato Unico e dell’Eurozona, con partner industriali e finanziari che possano sostenere e rinforzare al meglio il progetto di un mercato dei capitali unico a livello europeo, aperto, spesso e liquido, che connetta tutti i mercati e gli ecosistemi locali. Solo così saremo in grado di sbloccare il reale potenziale, per imprese e investitori, di un mercato dei capitali pienamente integrato ed efficiente, rafforzando anche la competitività a livello mondiale del sistema finanziario europeo”.

Non è un endorsement esplicito a Cdp-Euronext. ma certo il richiamo al “progetto di un mercato dei capitali unico a livello europeo” suona come un riferimento alla società che gestisce le borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Lisbona, Dublino e Oslo.

Le parole di Gualtieri sul ruolo strategico di Borsa Italiana nel rilancio del Paese, inoltre, sembrano contenere una conferma del fatto che questa operazione, nelle intenzioni del governo, debba inserirsi in una manovra più ampia per ridisegnare i mercati e il sistema delle transazioni finanziarie. Non a caso, in questi giorni è tornato d’attualità l’ipotesi di un’aggregazione fra Nexi e Sia; quest’ultima è controllata da Cdp ed è partner infrastrutturale di Euronext.

Noemi

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