Btp Futura, la seconda emissione raccoglie oltre 5,7 miliardi

La seconda emissione del Btp Futura ha raccolto poco più di 5,7 miliardi di euro. E’ quanto comunica il ministero dell’Economia e delle Finanze, ricordando che il titolo di Stato 100% retail, con scadenza a otto anni, è dedicato al finanziamento delle misure per fronteggiare l’emergenza scaturita dal Covid-19.

Per il titolo, che ha godimento 17 novembre 2020 e scadenza 17 novembre 2028, è fissata la serie dei tassi cedolari annui nominali definitivi, pagati su base semestrale, pari rispettivamente a 0,35% per i primi tre anni, 0,60% per i successivi tre anni e 1% per i restanti due anni di vita del titolo. Il regolamento dell’operazione si terrà lo stesso giorno del godimento del titolo.

A occuparsi del collocamento, cominciato lunedì 9 novembre e terminato oggi, sono state le due banche dealer Intesa Sanpaolo e Unicredit, insieme ai co-dealer Banca Akros e Banca Sella Holding.

Nelle cinque giornate di collocamento sono stati conclusi 123.717 contratti, con un taglio medio di 46.164,29 euro.

 

“Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori”, si legge nella nota del dicastero guidato da Roberto Gualtieri (nella foto), “dalle informazioni raccolte dai dealer, co-dealer e altri intermediari, si può desumere che la partecipazione di investitori retail sia stata prevalente rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 54% e 46 per cento). All’interno della quota sottoscritta da investitori retail, si stima che circa il 63% abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie, mentre circa il 37% attraverso l’home banking”.

Per quanto riguarda la ripartizione geografica degli ordini ricevuti, la quasi totalità degli ordini risulta provenire da investitori domestici (circa il 96%).

Noemi

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