Caffo 1915 acquisisce Ferro China Bisleri affiancato da Equita

Caffo 1915 ha rilevato Ferro China Bisleri, il liquore a base di ferro e corteccia china, che negli anni Ottanta del secolo scorso era proprietà di Cinzano, poi acquisito dall’olandese Diageo.

Advisor dell’operazione per Caffo è stata Equita, che ha agito con un team guidato da Andrea Scarsi (head mid-cap advisory, nella foto).

L’operazione, si legge in un comunicato, è stata condotta tramite una newco, denominata Felice Bisleri& C.

Si tratta della seconda operazione in pochi mesi condotta da Caffo, che lo scorso aprile ha rilevato, sempre da Diageo, Petrus Boonekamp, produttore olandese dell’omonimo amaro.

Caffo Antica Distilleria produce e distribuisce bevande alcoliche dal 1915. Il gruppo produce il Vecchio Amaro del Capo, l’Elisir S. Marzano Borsci, il Liquorice e l’amaro S. Maria al Monte. Il gruppo ha chiuso il 2019 con circa 80 milioni di euro di ricavi.

Caffo spiega che “Ferro China Bisleri è rimasta quiescente nel portafoglio di Diageo, che non ha mai puntato al suo rilancio, fino ad arrivare a cessarne la distribuzione. In verità, Ferro China Bisleri vanta una grande storicità e memorabilità del marchio, un potenziale che non è passato inosservato alla famiglia Caffo, che ha fatto di tutto per riportare a casa un’icona del made in Italy, alla quale puntava da anni”.

Giuseppe Caffo (nella foto), presidente di Caffo 1915, ha commentato: “Noi che siamo nati in questo settore, conosciamo bene la potenzialità del marchio Bisleri. Questa acquisizione rappresenta una grande conquista, sia per il suo glorioso passato, sia per la sua storicità. Dal 1881, ha attraversato con gli italiani guerre, epidemie, carestie e viaggiato con i nostri emigrati in ogni angolo del mondo”.

Sebastiano Caffo,  amministratore delegato del gruppo, ha aggiunnto: “Come abbiamo già fatto con altri storici brand, uno tra tutti Elisir Borsci S. Marzano, portare un marchio importante come Ferro China Bisleri nel nostro portafoglio prodotti, significa tutelare la storia della liquoristica italiana. D’altra parte, questa è anche una scelta di grande responsabilità, che ci obbliga a impegnarci per creare un futuro degno degli antichi fasti di Ferro China Bisleri, nato come innovazione e divenuto ormai parte importante della nostra tradizione. Il nostro primo obiettivo sarà riposizionarlo con la sua identità originaria, a metà tra la galenica e la liquoristica; su questo presupposto, abbiamo costituito una nuova società che si occuperà anche di sviluppare nuove specialità e la prima diversificazione è già allo studio”.

Noemi

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