Camuzzi cede due immobili a Bottega Veneta per 32,5 milioni di euro

Camuzzi, società attiva in Italia nella distribuzione di gas fallita nel 2012, ha ceduto al marchio di moda di lusso Bottega Veneta due immobili per 32,5 milioni di euro. L’operazione rientra nel concordato della società: il ricavato dalla vendita permette infatti l’incasso di una rilevante plusvalenza rispetto ai realizzi che erano stati precedentemente previsti.

Gli immobili erano messi sul mercato dai tre curatori fallimentari della società per soddisfare le richieste dei creditori ipotecari Unicredit, Banca Popolare di Sondrio, Ubi e Bnp Paribas, che insieme all’erario vantano crediti per quasi 170 milioni di euro. Il piano concordatario della società sarà completato nel 2021 e prevede le dismissioni degli immobili di proprietà della società: nel novembre scorso Camuzzi ha venduto a Coima la sua sede in via Ripamonti per oltre 25 milioni di euro.

Il concordato fallimentare è stato chiesto dalla società dopo investimenti, in periodo di crisi, da parte dei soci Fabrizio Garilli e Ruggeromassimo Jannuzzelli, che hanno deciso di entrare in settori come nautica, editoria e arte. A seguito dell’incorporazione di Wave, i conti della società sono peggiorati con l’arrivo di una cartella dall’Agenzia delle entrate da 40 milioni di euro.

Dall’ottobre 2012 è stata avviata la procedura col supporto dei liquidatori Stefano Barbiera e Claudio Calabi. La proposta è stata omologata dal Tribunale di Milano nel febbraio 2017 e approvata dalla quasi totalità dei creditori nel novembre scorso. Si tratta di uno dei rari concordati fallimentari omologati negli ultimi anni e tra i pochi in grado di soddisfare il ceto creditorio per oltre 55% dei sui crediti.

Noemi

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