Carige, aumento sottoscritto al 71%, sale Malacalza

Risulta sottoscritto al 71% l’aumento di capitale da 500 milioni di euro in opzione di banca Carige, pari cioè a un controvalore di 353,7 milioni, con una percentuale di adesione comunque superiore rispetto al 66% sottoscritto al termine dell’offerta in opzione ai soci. Le nuove azioni non sottoscritte sono pari a 14,4 miliardi di titoli, cioè il 29% del totale.

La Bce ha chiesto alla banca guidata da Paolo Fiorentino (nella foto) di raggiungere l’obiettivo di un aumento di capitale da almeno 500 milioni entro il 31 dicembre. Carige ha finora raccolto complessivamente circa 400 milioni: 353,7 milioni dall’offerta in opzione e 46 milioni dai bondholder Generali, Intesa e Unipol.
Restano, dunque, a disposizione titoli per sottoscrivere altri 144 milioni anche se nel frattempo Malacalza Investimenti, che ha il diritto di prelazione sui titoli restanti, ha superato il 20% di Carige in seguito all‘allocazione finale delle azioni rimaste. In particolare, si legge in una nota, la holding della famiglia Malacalza ha esercitato l‘opzione riservata sull‘inoptato per 2,5 miliardi di nuove azioni per un controvalore di 25 milioni di euro, dopo che aveva già sottoscritto l‘aumento pro-quota per il 17,6% circa. Il massimo che l’investitore può raggiungere è del 28% del capitale sociale, corrispondente a un impegno economico di circa 69,5 milioni.

Nell’operazione Malacalza Investimenti è stato assistito da Rothschild con un team composto da: Fabio Palazzo, Managing Director,  Responsabile FIG in Italia; Luigi Labbate, Managing Director Responsabile ECM in Italia; Alessandro Fustinoni, Director; Genta Hysi, Assistant Director; Pierpaolo Fraudatario,  Assistant Director e Andrea La Bruna,  Analyst.

In base agli accordi sottoscritti, aggiunge una nota della banca, le restanti azioni non sottoscritte dell‘aumento, per un valore di 119,9 milioni saranno allocate da Equita Sim per conto dei sub-garanti di prima allocazione. Tra questi, l‘azionista Gabriele Volpi per 20 milioni, il Credito Fondiario e Sga per 30 milioni e infine Chenavari Investment Managers per 40 milioni.

Intanto slitta a gennaio l’alleanza di Carige con Ibm sulle attività di information technology del gruppo bancario, uno dei punti del piano di efficientamento della banca.

Noemi

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