Carige verso la cessione di 380 milioni di Utp a Bain
Carige prosegue la sua attività di derisking nonostante il taglio del rating a lungo termine della banca da parte di Fitch a CCC+ da B-. Il consiglio di amministrazione ha dato mandato all’amministratore delegato Fabio Innocenzi (nella foto) perché firmi l’accordo definitivo con Bain Capital Credit per la cessione di un portafoglio di unlikley to pay da 380 milioni, sul quale le due società erano in trattative da inizio agosto.
L’operazione segue la cessione di 127 milioni di euro di Utps nel primo semestre dell’anno e ora l’ammontare di crediti deteriorati della banca scenderà al di sotto dell’obiettivo di 4,6 miliardi stabilito da Banca Centrale Europea per fine 2018. Già a fine marzo la banca aveva annunciato cessioni e stralci di posizioni Utp per 500 milioni, su un portafoglio totale di 3 miliardi, entro il 2018 e ulteriori 200 milioni nel 2019 oltre che un’operazione di cartolarizzazione da un miliardo di euro di NPL assistita da garanzia statale, la cui finalizzazione è prevista entro fine anno.
Ferma restando la data prevista del 30 novembre 2018 per la presentazione del Capital Conservation Plan (per la quale non è stata richiesta alcuna deroga), il cda ha dato poi mandato all’ad di predisporre un piano di azione che garantisca, indipendentemente dalle presenti condizioni di mercato, il rispetto entro fine anno anche dei parametri di Overall Capital Requirement. Sono allo studio gli termini e modalità idonee a chiudere tale gap e la definizione delle garanzie per assicurarne comunque l’esecuzione entro il 31 dicembre 2018. Il Consiglio si riunirà entro fine mese per deliberare in proposito. La Banca intende verificare tutte le modalità di turn-around operativo, valutando in una prossima riunione consiliare l’individuazione di una banca di investimento per esplorare possibili aggregazioni.
Quanto al declassamento da parte di Fitch, Carige ha ribadito che “l’analisi si riferisce a valutazioni antecedenti agli sviluppi in tema di governance e di sostegno finanziario da parte del principale azionista successivi all’Assemblea degli azionisti. A tal riguardo si ribadisce che, secondo quanto comunicato dalla banca in sede di relazione semestrale, il CET1 ratio phased-in al 30 giugno 2018 era pari all’11,9%, superiore quindi sia al limite regolamentare del 9,625%, sia alla soglia suggerita, inclusiva della guidance, dell’11,175% e il TCR phased-in, sempre al 30 giugno 2018, si attestava al 12,0%”.