Cascina Merlata, il quartiere del contagio positivo

Creare un quartiere nuovo, ponendo la massima attenzione agli aspetti socio-economici e ambientali, mescolando famiglie con disponibilità finanziaria ed estrazione sociale diversa. Cascina Merlata/UpTown si è posto questi obiettivi, certo ambiziosi, ma che, stando ai risultati della prima fase, sembrano centrati.

MAG prosegue il viaggio nei progetti di sviluppo immobiliare che cambieranno il volto di Milano nei prossimi dieci anni. E approdiamo nella periferia orientale del capoluogo lombardo, in una zona, vicina al quartiere Gallaratese, storicamente non facile dal punto di vista sociale (dal cantiere si vedono a breve distanza le famigerate case gialle di via Bolla). Ma il fermento che caratterizza il settore immobiliare ha contagiato positivamente anche le periferie più difficili. Lo abbiamo visto con Santa Giulia e SeiMilano. E Cascina Merlata conferma la tendenza. Anche perché il Comune di Milano, come negli altri casi, svolge il ruolo di regista e garante che i progetti non siano pura speculazione immobiliare, ma siano sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, e riqualifichino il territorio, ricucendo i quartieri preesistenti.

Cascina Merlata/UpTown (questo il nome dell’intero progetto) è forse l’emblema della filosofia dell’amministrazione guidata da Giuseppe Sala in materia di sviluppi immobiliari. Perché prevede una parte di costruzioni di social housing, un’altra di edilizia convenzionata e una componente riservata alla residenza libera; tutto, però, senza creare ghetti o case di serie A e di serie B, ma cercando di armonizzare edifici, aree pubbliche e verde. Dando vita – una volta che tutte le costruzioni previste saranno realizzate (il traguardo verrà tagliato tra il 2026 e il 2028) – a un nuovo luogo, a un quartiere in cui vivranno circa 15mila persone.

UN MIX SOCIO-ECONOMICO E ARCHITETTONICO
La società di consulenza, promozione e sviluppo immobiliare EuroMilano (che vede Intesa Sanpaolo come azionista di maggioranza relativa) ha realizzato l’intero masterplan e svolto il ruolo di promotore, conferendo poi la parte di social housing al fondo Housing Sociale Cascina Merlata e cedendo la componente di edilizia convenzionata alle cooperative di abitanti e a diversi sviluppatori. Il resto della volumetria, quella della residenza libera, viene sviluppata direttamente da EuroMilano e si chiama UpTown.

L’attuale intervento di social housing è stato temporaneamente prestato nel corso del 2015 come casa delle delegazioni di ExpoMilano (5mila ospiti in undici mesi). Al termine della manifestazione internazionale, gli alloggi esistenti nelle sette torri sono stati ripristinati e collocati sul mercato immobiliare, dando vita al Cascina Merlata Social Village, che ha rappresentato il cuore della prima fase dell’intervento: 170 alloggi in vendita a 2.180 euro al metro quadro, 98 in affitto a 65 euro al metro quadro l’anno e 129 con la formula del patto di futura vendita e un riscatto del 70% della locazione, per un totale di 397 alloggi. Oggi è in fase di realizzazione la seconda fase dell’intervento, che prevede la costruzione di quattro nuove torri, suddivise in due lotti, per altri 300 appartamenti. Il progetto, una volta ultimato, conterà 697 appartamenti in undici torri. (Per tutti i numeri dello sviluppo vedi la scheda)

Il social housing fa capo a un fondo gestito da InvestiRE Sgr ed è partecipato al 60% dal fondo nazionale FIA-Fondo Investimenti per l’Abitare (gestito da Cdp Investimenti Sgr, gruppo Cassa depositi e prestiti), da EuroMilano, dalla…

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Noemi

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