Cdp chiude la prima dismissione immobiliare per 125,5 milioni

La nuova Cassa depositi e prestiti targata Claudio Costamagna (nella foto) ha concluso la sua prima operazione strutturata di dismissione di immobili pubblici per 125,5 milioni di euro. «È stato firmato dalle controllate CDP Immobiliare e CDPI SGR il contratto per la cessione di sei immobili situati nel Comune di Milano alla cordata costituita da Beni Stabili Siiq, dal fondo americano Varde e da Borio Mangiarotti (Famiglia De Albertis)», si legge in un comunicato.

In particolare, a essere venduti sono stati il complesso direzionale di via Principe Amedeo, l’edificio A di Palazzo Litta, di proprietà di CDP Immobiliare, l’edificio in Corso Italia, l’area di via Silva, gli edifici di Viale Montello e via Canonica, di proprietà del Fondo Investimenti per la Valorizzazione (FIV), gestito da CDPI SGR.

La controllata statale, stando agli ultimi dati diffusi dalla società, ha chiuso il primo semestre con un margine d’interesse a circa 380 milioni di euro, in calo del 47% su base annua, e un utile netto del periodo pari a 916 milioni di euro (-24%).

L’utile di gruppo si attesta a circa 1,128 miliardi (di cui 434 milioni di euro di pertinenza della capogruppo), in diminuzione del 26% rispetto allo stesso periodo del 2014.

La variazione, spiega una nota, è  riconducibile all’andamento del margine di intermediazione della Capogruppo e del risultato della gestione assicurativa, mentre l’attivo si attesta a circa 372 miliardi di euro (+6% rispetto alla fine del 2014), e le disponibilità liquide sono pari a 194 miliardi di euro (+7%).

I crediti verso la clientela e verso le banche risultano pari a circa 103 miliardi di euro, in sostanziale stabilità. La raccolta complessiva si attesta a 350 miliardi di euro (+8% rispetto alla fine del 2014), di cui 253,5 miliardi di euro relativi alla Raccolta Postale, che risulta in lieve crescita rispetto alla fine del 2014 (+0,6%). Sostanzialmente stabile il patrimonio netto, pari a circa 19,4 miliardi di euro.

Noemi

SHARE