Clessidra passa a Italmobiliare per 20 milioni di euro
Italmobiliare chiude l’acquisto di Clessidra sgr per 20 milioni di euro. Lo ha annunciato la stessa Italmobiliare ieri 9 maggio in tarda serata, dopo che lo scorso 26 aprile si erano aperte le trattative esclusive con la vedova del fondatore Claudio Sposito, Manuela del Castillo Sposito.
La cifra finale è più alta di quella che la signora Sposito aveva richiesto nell’ultima proposta al presidente di Clessidra, Francesco Trapani, pari 16 milioni. Le trattative però erano saltate perché Sposito aveva modificato le sue richieste rispetto all’accordo informale per la cessione del 59% della società per circa 7 milioni – con una valutazione del 100% quindi attorno ai 12 milioni – e dell’ulteriore 20% dopo tre anni.
Ora il closing con Pesenti, al quale hanno aderito anche i manager di Clessidra sgr che possiedono la quota di minoranza della sgr.
Per Italmobiliare, l’investement holding della famiglia Pesenti che gestisce un portafoglio diversificato di investimenti e partecipazioni per un valore superiore ai 2 miliardi di euro, l’operazione Clessidra, si legge nella nota, “rientra in una visione di ampia politica di diversificazione del proprio portafoglio di investimenti e rappresenta una significativa opportunità di sviluppo delle attività nel settore del private equity attraverso l’acquisizione del principale operatore italiano”.
La finalizzazione dell’operazione è subordinata alle approvazioni da parte delle competenti Autorità e dei sottoscrittori del Fondo Clessidra Capital Partners III.
Italmobiliare, inoltre, investirà a sua volta una quota significativa nel terzo fondo di Clessidra, anche se non si sa ancora esattamente quanto. Di certo la disponibilità c’è, basti pensare che il prossimo luglio ci sarà il closing della cessione di Italcementi ad Heidelberg Cement, passaggio che frutterà alla holding presieduta da Giampiero Pesenti e guidata dal figlio Carlo (consigliere delegato e direttore generale) (nella foto) 1,66 miliardi. Di questi 700 milioni verranno reinvestiti per sottoscrivere il 5% di Heidelberg tramite un aumento di capitale riservato e altri 241 milioni per rilevare le partecipazioni detenute da Italcementi nei settori delle energie rinnovabili (Italgen) e dell’eprocurement (BravoSolution), oltre ad alcuni immobili. Resteranno quindi circa 720 milioni cash disponibili per nuovi investimenti.
Contestualmente, il fondo sarebbe anche in trattativa per la vendita di Buccellati, maison di gioielli e orologi di lusso acquisita nel 2013 con una quota del 67% ( il restante 33% è della famiglia). Lo ha confermato il ceo Gianluca Brozzetti al portale WWD, confermando di fatto la strategia del nuovo proprietario, Italmobiliare, che sarebbe meno interessato al fashion e al lusso rispetto al fondatore della società Sposito. Non a caso, fra gli asset in vendita dovrebbe esserci anche Cavalli, acquisita al 90% un anno fa.
Tornando a Buccellatti, “gli interessati alla società sono parecchi”, ha detto Brozzetti, tra i quali anche Compagnie financière Richemont, holding finanziaria quotata alla Borsa di Zurigo, che controlla maison del lusso come Cartier, Officine Panerai e Montblanc. Nel primo trimestre di quest’anno i ricavi di Buccellati sono cresciuti del 20%, ha detto ancora Brozzetti e questo dopo che Buccellati ha chiuso il 2015 con 41 milioni di euro di ricavi consolidati in crescita del 20% dal 2014.