Covid-19, Conte vuole blindare aziende strategiche. Von der Leyen d’accordo
L’Italia e l’Europa si preparano ad alzare un muro contro eventuali predatori di aziende. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (nella foto), ha preannunciato provvedimenti per tutelare gli asset strategici. E il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, gli ha fatto eco, invitando i Paesi membri dell’unione a non consentire che società che operano in settori chiave finiscano in mani straniere.
Il tracollo delle quotazioni borsistiche preoccupa i leader europei, che temono di vedere comparire alle porte i barbari, pronti a razziare le risorse più appetibili. E così, una delle conseguenze dell’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del coronavirus Covid-19 potrebbe essere una marcia indietro sostanziale rispetto alle liberalizzazioni degli ultimi decenni, nonché un ritorno alle nazionalizzazioni.
Intervenendo ieri alla Camera, Conte ha detto: “L’emergenza ci mostra l’importanza di tutelare le nostre industrie di interesse strategico, alla luce di un’ampia serie di rischi epidemiologici, ambientali, sismici ma anche informatici e geopolitici. Non possiamo trascurare nulla. I più preziosi asset del Paese vanno protetti con ogni mezzo”.
Nel decreto che verrà varato dal governo ad aprile ci sarà un capitolo dedicato al tema. Conte non ha anticipato di cosa si tratterà, ma le indiscrezioni indicano un rafforzamento della golden rule. Possibili anche nazionalizzazioni di aziende, sulla scia di quanto fatto con Alitalia.
In un’intervista a Famiglia Cristiana in edicola domani, Conte è stato più esplicito: “Stiamo studiando dettagliatamente il provvedimento dello scudo del golden power e, sotto la regia di Palazzo Chigi, siamo pronti ad agire per difendere gli asset industriali e aziendali del nostro Paese”. L’esecutivo è al lavoro, ha spiegato il premier, e non si preclude la possibilità di “allargare l’intervento ad altri settori strategici”.
Attenzione, dunque, ai contenuti del nuovo decreto di aprile. Occhi puntati soprattutto sul ruolo di Cdp, che potrebbe fungere da regista delle operazioni di blindatura delle aziende ritenute strategiche.
L’Italia, a ogni modo, non è l’unico Paese a preoccuparsi di possibili assalti ai pezzi pregiati. Ursula von der Leyen ha citato i settori della salute, della ricerca medica e delle infrastrutture strategiche, con le imprese di tali settori che potrebbero finire sotto il controllo di gruppi non europei.
“La crisi del coronavirus influenza profondamente l’economia europea, con numerose imprese che si trovano temporaneamente indebolite. Ci dobbiamo prendere cura di loro”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo europeo in un messaggio video. “Esorto gli stati membri a utilizzare gli strumenti già in essere per filtrare o selezionare gli investimenti provenienti dall’estero”‘, ha aggiunto, invitando i Paesi che non dispongono di tali meccanismi a crearli. “E’ arrivato il momento di crearli”, ha detto.
La svolta sovranista dell’Ue, però, secondo il presidente, non deve allontanare gli investitori esteri: l’Unione “è e resterà aperta agli investimenti esteri diretti. Dobbiamo però trovare un buon equilibrio tra l’apertura e la necessità di preservare la nostra sovranità economica”.