Credit Agricole, target utile 2022 oltre 5 miliardi, Cet1 superiore al 16%

Il gruppo Credit Agricole punta a raggiungere nel 2022 un utile netto superiore ai 5 miliardi di euro, con un Rote maggiore dell’11% e un Cet1 ratio, comprensivo delle evoluzioni regolamentari, superiore al 16% per l’intera società e all’11% per il solo Credit Agricole SA.

Sono le previsioni contenute nel piano a medio termine (2019-2022) della banca francese.

Il piano, si legge in un comunicato, si basa su tre leve: “Crescita in tutti i nostri mercati, con l’obiettivo di essere primi nell’acquisizione clienti; sinergie di ricavi per raggiungere 10 miliardi nel 2022; trasformazione tecnologica per una maggiore efficienza, con un budget dedicato di 15 miliardi su quattro anni”.

Lo scenario economico di riferimento è incentrato sul mantenimento dei tassi d’interesse a un livello basso. Pur fondandosi sull’ipotesi prudente di un rialzo del costo del rischio a 40 punti base (contro 23 punti base nel 2018), Crédit Agricole “punta a conseguire un obiettivo di redditività migliore e più sicuro”, con un utile netto superiore a 5 miliardi (4,4 miliardi nel 2018) e un maggiore obiettivo di redditività su mezzi propri tangibili (Rote), stimato oltre l’11% (12,7% nel 2018).

L’istituto francese guidato da Philippe Brassac (nella foto) punta a “sensibilizzare tutte le linee di business alla soddisfazione cliente, gestendola ai massimi livelli, facendo dell’indice di raccomandazione del cliente (Irc) un criterio di valutazione dei dipendenti, dei manager e dei dirigenti”.

Al cuore del nuovo piano si trovano i servizi digitali e i big data, senza, però, trascurare gli aspetti umani, sia nei rapporti con la clientela, sia riguardo ai dipendenti. Tutti i dirigenti seguiranno corsi di formazione sul nuovo modello manageriale, i manager avranno ampi margini decisionali, le catene decisionali saranno più corte. Sul fronte informatico sono stati assegnati investimenti per 15 miliardi nell’arco del piano.

Credit Agricole intende fare leva sulla presenza territoriale radicata, con l’obiettivo di favorire l’imprenditoria locale, accrescendo, inoltre, gli investimenti nell’economia sociale e solidale.

Massima attenzione, infine, alla green economy: “Nessuna relazione commerciale con le imprese che sviluppano o progettano di sviluppare nuove capacità a base di carbone termico; finanziare un progetto su tre basato sulle energie rinnovabili in Francia; raddoppiare le dimensioni del nostro portafoglio di green loan, per raggiungere 13 miliardi di euro nel 2022; promuovere politiche d’investimento verdi e responsabili (applicazione dei criteri Esg nel 100% dei fondi gestiti da Amundi e nel 100% dei nuovi investimenti di Crédit Agricole Assurances, investire 6 miliardi di euro del portafoglio di liquidità in prodotti finanziari socialmente responsabili; attribuire un rating di transizione ai nostri grandi clienti corporate, per strutturare il dialogo sulla futura traiettoria di transizione energetica”.

Noemi

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