Debutta in Borsa Spaxs. Ora Passera e Clamer guardano alla target

Debutta in positivo Spaxs, e con un flottante pari all’81,33% la Spac lanciata da Corrado Passera e Andrea Clamer (nella foto da sx) e dedicata all’acquisizione di una piccola realtà finanziaria. E su questo fronte il duo si propone di diventare operativo i tempi stretti, intorno ai tre o quattro mesi.

Come specificato da Passera durante la cerimonia di quotazione, “abbiamo già una short list da 5 banche, dalla prossima settimana inizieremo a lavorare e contiamo di realizzare la business combination a breve”. L’ex ministro dello sviluppo ha smentito l’ipotesi circolare su un possibile interesse per Fonspa. “Cerchiamo una banca e un modello di business come quello di Fonspa non ci interessa”.

Passera ha spiegato che Spaxs punta ad acquistare la totalità di una banca di “piccole dimensioni, solida” e di “buona qualità” che se tutto va secondo i piani dei promotori diventerà un riferimento per le piccole e medie imprese. Per fare questo all’acquisizione vera e propria richiederà al massimo il 10% dei 600 milioni raccolti dalla spac, ossia all’incirca 60 milioni. Il resto, pari a oltre 540 milioni, ha spiegato, “sarà utilizzato per patrimonializzare la banca e investire”, in particolare in risorse e acquisizioni di portafogli di crediti deteriorati. Tra i servizi offerti da questa nuova realtà, di cui Passera sarà l’amministratore delegato, ci saranno infatti la gestione e l’acquisto di non performing loans e di unlikely to pay , ambito del quale si occuperà nel dettaglio Andrea Clamer e che per Passera è “un mondo dove è possibile creare valore”.

Ma la banca si occuperà anche di depositi e di fare credito: “Cercheremo di aiutare le aziende di piccole dimensioni con rating bassi ma con progetti profittevoli – ha detto l’ex ministro -. Le aiuteremo nei crediti di breve e nel factoring.’. Sul fronte dei depositi, Passera ha spiegato che la banca si proporraà di raccogliere risparmi di 200 o 300 mila famiglie, offrendo servizi e tassi competitivi. ‘La nostra sarà comunque una banca digitale’, ha precisato, specificando che “oggi il paradigma gestionale delle banche sta cambiando profondamente e vogliamo cogliere le opportunità che questo radicale cambiamento porta con sé. Investiremo nelle migliori tecnologie disponibili per farne una vera banca-piattaforma e costruiremo una squadra di persone con grande esperienza”. Per Passera la nuova realtà ha “il vantaggio di partire senza vincoli di passato – senza legacy – e vogliamo sfruttarlo fino in fondo. Nello stesso tempo ricercheremo collaborazioni con altri istituti bancari”.

In fase di collocamento la spac ha ricevuto richieste “per quasi 800 milioni di euro”, ha sottolineato Passera, specificando che i due terzi del capitale è composto da investitori esteri. “La risposta al nostro progetto, che abbiamo presentato in Italia Europa e Stati Uniti, è stata più forte delle attese”, ha detto l’ex ministro. A questo proposito “due terzi degli investitori sono di altri Paesi, a dimostrazione della fiducia non solo nel progetto, ma anche nell’Italia”, ha detto.

Nello specifico nel capitale sono presenti con una quota del 7,67% Credit Suisse Securities, che detiene azioni per conto del fondo Usa, Atlas, come ha specificato Passera. Sono inoltre presenti la Sdp Capital Management, che sempre Passera ha precisato che rappresenta la famiglia Pallavicini, che ha una partecipazione del 6%, Kairos Partners Sgr con il 5,98%, Numem Capital con il 5,75% e Tensile Capital Partners con il 5%, un fondo di San Francisco”.

Banca IMI e Credit Suisse Securities hanno agito in qualità di joint global coordinator e, insieme a Equita sim, in qualità di joint bookrunner. Banca IMI ha agito anche in qualità di Nomad e Specialist.

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