Ecco chi è Marco Morelli, il candidato numero uno alla guida di Mps
di laura morelli
L’imperativo è fare in fretta. Da due giorni a una settimana di tempo, e il nome del nuovo amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, dopo l’addio di Fabrizio Viola di ieri 8 settembre, dovrà saltare fuori. Forse già durante il consiglio straordinario convocato per domenica 11 settembre o al più il prossimo weekend, previo passaggio in Bce.
In bilico c’è infatti la riuscita del piano di salvataggio della banca che gli advisor Jp Morgan e Mediobanca, con la super regia del ministero dell’Economia (primo azionista singolo del Monte con il 4%) stanno portando avanti e che prevede, com’è noto, la cartolarizzazione di npl per quasi 10 miliardi di euro e un aumento di capitale dai 2 ai 5 miliardi, a seconda di come sarà realizzato.
Mentre i cacciatori di teste di Egon Zender e il presidente Massimo Tononi in prima linea starebbero valutando i nomi dei papabili, quello che al momento sembra essere il candidato numero uno è Marco Morelli (nella foto), dal 2012 ceo di Bank of America Merril Lynch in Italia e vice presidente dell’area Emea di Bofa GCIB.
Il perché sia emerso il suo nome è facilmente intuibile. Morelli, romano, classe 1961, ha innanzitutto già lavorato in Mps, dove dal 2006 al 2010 è stato vice direttore generale e deputy ceo, e conosce bene il piano in corso perché Bofa fa parte del consorzio di pre-garanzia dell’aumento. Inoltre sarebbe vicino alla banca regista Jp Morgan, dove è entrato nel 1994 inizialmente a Londra e poi in Italia arrivando ad occupare le posizioni di direttore generale per l’Italia, chairman del management committee per l’Italia e membro del comitato esecutivo a livello europeo.
Un background importante che potrebbe far pensare a un sostanziale allineamento con gli advisor del salvataggio. Requisito non da poco soprattutto considerando che una delle ragioni del divorzio tra Viola e Mps sembra proprio essere stata l’emergere delle divergenze fra i consulenti e l’ormai ex capo azienda della banca senese. Come riporta formiche.net, Viola avrebbe infatti spinto per rispettare la tempistica del piano annunciato il 29 luglio, e quindi la vendita in blocco di una parte delle sofferenze e l’aumento di capitale da 5 miliardi a novembre, prima del referendum sulla riforma costituzionale. Dall’altro lato, advisor e banchieri d’affari avrebbero invece preferito un rinvio anche per togliere la concomitanza con il referendum costituzionale che in caso di vittoria del “no” potrebbe influenzare negativamente la ricapitalizzazione di Mps.
In questo contesto rientrerebbero poi gli investitori istituzionali che secondo i rumors di mercato avrebbero chiesto, come fosse un atto di fiducia, un nuovo management in grado realizzare un business plan per creare una banca in salute. D’altronde lo stesso Mef, a pochi minuti dalla notizia giunta da Siena delle dimissioni dell’ad, ha fatto sapere che la situazione era “sotto controllo”. Il che fa pensare a un cambio di passo volto a trovare un nome condiviso. E la convergenza si sarebbe trovata proprio attorno all’attuale numero uno di Bofa in Italia che stando a quanto riportato dalla stampa, sarebbe gradito anche a Giuseppe Guzzetti, presidente dell’associazione delle fondazioni Arci, e a Marco Carrai, il consigliere economico del premier Matteo Renzi e a quanto sembra di peso decisivo nelle questioni finanziarie, che due anni fa lo ha anche invitato al suo matrimonio a Firenze.
Col Tesoro, d’altronde, il banker ha lavorato di recente nella strutturazione del Fondo Atlante quale advisor.
La carriera
Dopo la laurea cum laude in Economia e Commercio presso l’Università LUISS a Roma nel 1984, Morelli inizia subito la sua carriera in KPMG Italia prima nel gruppo Audit e poi Tax. Nel 1988 si trasferisce all’estero dove assume incarichi direttivi in varie istituzioni finanziarie internazionali tra cui Samuel Montagu & Co. e UBS, per passare poi, come detto, a Jp Morgan.
Dopo un breve periodo in proprio – fonda nel 2002 una propria società di consulenza in strategia e finanza con il Prof. Roberto Poli – Morelli approda nella Mps di Giuseppe Mussari nel 2003 come amministratore delegato di MPS Finance Banca Mobiliare. Nel 2004 diventa poi ad di Mps Banca per l’Impresa e successivamente di Mps Capital Service. Contestualmente assume anche la carica di presidente di HOPA per conto delle banche azioniste fino al 2007 quando presenta il piano di ristrutturazione e cessione dell’azienda.
Tra il lavoro nella banca senese e l’attuale ruolo nel gruppo Usa, Morelli, che è anche commercialista e revisore abilitato, passa per Intesa Sanpaolo, dove nel febbraio 2010 viene nominato direttore generale vicario e responsabile della Divisione Banca dei Territori con responsabilità diretta del network di oltre 5500 filiali, 52000 dipendenti e, tra i vari ambiti, delle attività di asset management, assicurazione e credito al consumo.
Al di fuori dagli istituti di credito, Morelli è professore di Economia delle Aziende di Credito nella facoltà di Economia e Finanza dell’Università Luiss di Roma, di cui è stato anche membro del consiglio di amministrazione, ed è anche socio fondatore e vice presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Don Gino Rigoldi, una onlus attiva nella ricerca di opportunità professionali e lavorative per i giovani.
In passato ha seduto in diversi consigli di amministrazione, oltre a quello della Luiss, tra i quali quelli di F2i, Banca IMI, Beni Stabili, MTS e Clessidra Private Equity, ed è anche stato membro del consiglio di amministrazione e comitato esecutivo dell’ABI.
Se per molti Morelli, che già era stato dato come sostituto di Federico Ghizzoni a UniCredit, è al 99,9% il prossimo ceo di Mps, per altri il suo nome non è altro che uno “xanax” per i mercati e che il nuovo ad sarà un altro. Forse uno fra gli altri valutati dal board del Monte, quali Corrado Passera, Giampiero Maioli, numero uno di Cariparma-Credit Agricole, che però si è detto non disponibile, o Roberto Nicastro, presidente delle quattro good banks salvate. La risposta, a quanto pare, dovrebbe arrivare a breve.