Egf acquisisce Bsi per 1,33 mld di franchi, nasce la quinta banca svizzera
Dopo una breve trattativa in esclusiva, alla fine il gestore patrimoniale zurighese EFG International si è aggiudicato la ticinese BSI per un importo di 1,33 miliardi di franchi.
Nasce così la quinta banca privata in Svizzera, che gestirà attivi per 170 miliardi e opererà inizialmente con il nome EFG-BSI, ma in seguito si penserà a un “rebranding”, vale a dire alla possibilità di un nuovo marchio.
Più che un’acquisizione l’operazione è da considerarsi una fusione, secondo quanto indicato in una conferenza stampa a Zurigo da Joachim Strähle, presidente della direzione di EFG. La società avrà sede a Zurigo, ma continuerà a essere presente anche a Ginevra e a Lugano.
Nel dettaglio, EFG International verserà al conglomerato brasiliano BTG Pactual, l’attuale proprietario di BSI, 975 milioni di franchi in contanti, prevedendo poi l’emissione di 52,6 milioni di azioni di EFG. Applicando a questi titoli il valore di borsa di venerdì scorso – 6,70 franchi – il prezzo il prezzo di acquisto totale di BSI risulta così pari a 1,328 miliardi di franchi.
Dopo l’emissione delle azioni, BTG Pactual deterrà circa il 20% del capitale di EFG International e avrà un suo rappresentante nel consiglio d’amministrazione. Se approvata dagli azionisti e dalle autorità di vigilanza, la transazione dovrebbe essere finalizzata nel quarto trimestre di quest’anno.
Stefano Coduri (nella foto), presidente della direzione di BSI, ha fatto sapere che con questa operazione si vuole creare «una banca privata svizzera di primo piano che migliorerà la nostra competitività nel nuovo panorama internazionale del private banking».
Il ceo di EFG Joachim Strähle ha indicato che l’acquisizione di BSI da parte dei EFG comporterà «sinergie significative a livello di costi» e vi sarà una «nuova struttura manageriale».
L’annuncio è coinciso con la pubblicazione dei risultati di EFG, che ha archiviato il 2015 con un utile netto di 57,1 milioni di franchi, in calo del 7% rispetto all’esercizio precedente.
Efg, che attualmente gestisce 80 miliardi di franchi mentre Bsi circa 82 miliardi, avrebbe dunque battuto gli altri interessati, tra i quali Banca Stato, in cordata con due partner privati (Investindustrial guidato da Andrea Bonomi e Ubs).