Elliot sale al 69,5% di Credito Fondiario in aumento di capitale

Elliott Management, tramite il veicolo Tiber Investments sarl, sottoscriverà un aumento di capitale riservato da 65 milioni di euro in Credito Fondiario, così come già previsto da un accordo di investimento siglato lo scorso 29 maggio tra Tiber, Tages Holding e gli altri azionisti della Banca.

Lo ha comunicato in serata lo stesso Credito Fondiario dopo l’ok di Banca Centrale Europea e Banca d’Italia.

Con la sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato e la conversione delle azioni di classe A2 (a voto frazionato) già detenute da Elliott (tramite Tiber) in azioni di classe A1 (azioni a voto ordinario), la partecipazione di Elliott in Credito Fondiario salirà inizialmente dal 40% al 69,48% del capitale sociale e sarà incrementabile sino all’81,63%. Con il perfezionamento dell’aumento di capitale e del cambio di controllo, la governance di Credito Fondiario sarà regolata da un patto parasociale sottoscritto tra Elliott, Tages e il top-management.

Nei primi giorni di novembre ci sarà l’assemblea dei soci , sarà chiamata a nominare il nuovo consiglio di amministrazione che vede candidati indicato alla Presidenza Panfilo Tarantelli (nella foto) con Vittorio Grimaldi indicato alla Vice Presidenza e Consigliere Indipendente, e i consiglieri Davide Croff ( Indipendente), Sergio Ascolani, Salvatore Baiamonte, Arabella Caporello, Gioia Maria Ghezzi, Guido Lombardo e Massimo Ruggieri.

Il nuovo Collegio Sindacale vede invece candidati: Antonio Mele (indicato alla Presidenza), Giuseppina Pisanti (Sindaco Effettivo) e Franco Vezzani (Sindaco Effettivo).

Elliott era entrato nel capitale di Credito Fondiario nella primavera del 2016 e attraverso più aumenti di capitale aveva ottenuto titoli di categoria A2 che adesso sono stati appunto convertiti in azioni ordinarie, consentendo a Elliott di diventare di gran lunga il primo azionista della banca. In questi anni, attraverso il piano di turnaround, Credito Fondiario si è posizionato fra i principali  operatori  in Italia nel settore dei credit management services, con oltre 45 miliardi di NPE in gestione e un portafoglio di investimenti in crediti pari a circa 700 milioni. La Banca opera con un modello di business distintivo, ossia di Debt Purchaser (acquisto di crediti deteriorati) e Debt Servicer (gestione e recupero di crediti deteriorati).

 

Noemi

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