Exor esce da Rcs mentre il board valuta l’Ops di Cairo

Mentre Exor chiude definitivamente la partita Rcs completando la vendita sul mercato della propria partecipazione nel gruppo editoriale, pari a 25,5 milioni di azioni circa, per un controvalore totale di 17,3 milioni di euro, il board dell’azienda starebbe per bocciare l’offerta pubblica di scambio lanciata dall’editore di La7 Urbano Cairo (nella foto) 

Per il consiglio Rcs, riunitosi ieri 9 giugno per rilasciare la fairness opinion sull’Ops di Cairo Communication, l’offerta, come d’altronde già detto in prima battuta, sarebbe troppo bassa e valorizzerebbe troppo poco la società. Cairo propone uno scambio di 0,12 azioni di Cairo Communication per ogni azione Rcs consegnata, a un prezzo che è dunque pari a 0,52 euro per azione. Nel frattempo però le quotazioni di Rcs, dopo l’annuncio dell’Opa di Andrea Bonomi con Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli, hanno preso il volo per attestarsi ieri a 0,7785 euro (+1,1% su mercoledì).

Nel frattempo però, mentre l’offerta di Cairo partirà lunedì prossimo per concludersi l’8 luglio, il cda Rcs dovrà anche approvare l’Opa Bonomi, che se confermata a 0,70 euro, potrebbe anch’essa essere giudicata non sufficiente. Per questo però c’è tempo in quanto bisogna aspettare l’ok della Consob e il prospetto dell’Opa che dovrebbe essere pubblicato subito dopo.

Da quel momento, Cairo avrà cinque giorni di mercato aperto per rilanciare, agendo eventualmente sul concambio azionario poiché sembra essere esclusa l’introduzione di una componente cash. Anche la cordata Bonomi potrebbe rilanciare, certamente l’eventualità è stata messa in conto. Il mercato evidentemente si aspetta che non sia finita qui. 

Noemi

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