Fallimenti e concordati in continua crescita. I casi Canepa, Grotto e Zardetto

Fallimenti e concordati si susseguono senza sosta, sintomo che il lungo decennio di crisi economica continua a mietere vittime. E, fanno notare diversi osservatori, il flusso di crediti problematici (npl o utp) non pare interrompersi, né rallentare.

Gettare uno sguardo al Portale dei creditori – servizio di Zucchetti, che fornisce informazioni sulle procedure concorsuali a beneficio dei creditori e dei curatori – è un esercizio empirico per misurare il grado di sofferenza delle imprese italiane. Da inizio anno a oggi le procedure fallimentari sono 3.953. I concordati, nello stesso periodo, sono 346, di cui 43 nel mese di giugno. Numeri che crescono in tempo reale.

Tra le aziende che sono state ammesse al concordato preventivo spicca Canepa, produttore di seta di alta gamma. Il gruppo comasco è stato ammesso alla procedura di concordato in continuità il 19 giugno. La domanda di ammissione risaliva a dicembre.

Nel 2017 il fondo DeA Corporate Credit Recovery II (gestito da DeA Capital Alternative Funds) aveva acquistato dalle banche creditrici il 75% dei crediti a medio-lungo termine di Canepa, insieme a quelli di altre otto aziende (Snaidero, Calvi, Pieralisi, Grotto, Biokimica, Trend Group, Consorzio Latte Virgilio e Zucchi).

Nel maggio dell’anno scorso DeA CCR II  aveva annunciato che, a seguito della firma di un accordo di ristrutturazione dei debiti siglato con le banche, sarebbe andato al controllo di Canepa, acquisendo il 67% del capitale. Successivamente, il fondo ha venduto all’imprenditore Michele Canepa, figlio del fondatore.

Il gruppo Canepa ha sede a San Fermo della Battaglia (Como) ed è stata fondata nel 1966 dalla famiglia omonima. Impiega circa 700 dipendenti.

Nel portafoglio di DeA CCR II era compresa Grotto, la società produttrice dei jeans a marchio Gas (nella foto, una pubblicità), che, secondo quanto riporta Il Corriere del Veneto, ha richiesto l’ammissione al concordato in bianco. L’azienda di Chiuppano (Vicenza), tramite un comunicato, ha reso noto di aver registrato l’interesse di alcuni investitori e di aver avviato un piano di rinnovamento. L’advisor finanziario Deloitte sta raccogliendo le manifestazioni di interesse degli investitori interessati a sostenere il piano.

La società è controllata dalla famiglia Grotto, mentre il debito è in mano alla Sga, che ha ereditato i crediti deteriorati delle banche venete, e al fondo di DeA Capital.  Oggi l’azienda conta 2.400 punti vendita e 120 monomarca (53 diretti) in 56 paesi, con oltre 650 dipendenti.

Ancora in Veneto, precisamente a Conegliano, si colloca Zardetto Spumanti, che è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo. Zardetto, si legge sul Nordest Quotidiano, è stata assistita dagli avvocati Alessandro Alfano e Mirco De Zotti, mentre per degli aspetti finanziari e fiscali si è occupato lo studio Zara & Partners. L’attestatore incaricato dalla società è il commercialista Tobia Chiesurin.

Il piano concordatario prevede la cessione dell’azienda a un investitore italiano, che ha già presentato un’offerta vincolante di acquisto a seguito di una gara. La completa realizzazione del concordato è stimata entro un anno dall’omologa. L’adunanza dei creditori è prevista a Treviso per il prossimo 17 ottobre.

Tornando al Portale dei creditori, i nomi di cui sopra rappresentano solo la punta dell’iceberg. Tra il 18 e il 20 giugno, per esempio, sono state ammesse a procedure concorsuali Frontoni srl Impresa Costruzioni Edili in liquidazione, Gerpi srl, Sofa 3000 srl e Creazioni 2000 srl in liquidazione. Molto più drammatico il quadro dei fallimenti: nella sola giornata di oggi sono fallite C4 SrlC4 srl,  Tecnoanalisi e Servizi srl, AZ Steel srl in Liquidazione, Callservice1 sas, C.P.T. – Campione d’Italia Poker Team – Società Sportiva, Bicold Engineering srl e 100 Snc.

Noemi

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