Finanza digitale vs tradizione: ecco come vincere la sfida secondo Bcg

Sui mercati dei capitali le grandi banche di investimento hanno visto progressivamente erodere la loro base ricavi, registrando nel 2017 un calo delle revenue del 3% (era -1% nel 2016) a 220 miliardi di dollari: il quinto anno consecutivo con il segno meno.

Perché questo declino? Le ragioni sono molteplici e vanno dall’instabilità dei mercati alla regolamentazione, dal calo delle commissioni a quello dell’attività di trading Ficc (fixed income, currencies and commodities). Ma per The Boston Consulting Group a peggiorare la situazione (per le banche) ci sta pensando anche la finanza digitale.

Stando all’ultimo report intitolato “Global Capital Markets 2018: Embracing the Digital Migration” della società di consulenza strategica, se nel 2006 le banche d’investimento pesavano per il 48% dei ricavi totali generati dai mercati, nel 2017 la percentuale si è ridotta al 33%. Di contro, i ricavi dei data e analytics provider continuano a crescere: +7% dal 2016 al 2017 a quota 48 miliardi di dollari.

Di fronte alla forza disruptive del digitale, le grandi banche hanno reagito nel modo tradizionale, ovvero agendo sui prezzi per sottrarre quota di mercato ai concorrenti, e riducendo i costi. Una mossa che ha contenuto i danni ma che non è servita per dare una spinta al Roe (return on equity) e a fronteggiare il cambiamento.

Ciò che va capito, spiega Bcg, è che il digitale ha portato a una migrazione di valore dai tradizionali mercati capitali ai nuovi prodotti e servizi resi possibili dalle tecnologie innovative basate sul web, il cloud, l’analisi dei big data e l’intelligenza artificiale.

A cambiare è dunque il modello di business in sé ed è passato dal prodotto alla piattaforma. Le banche d’investimento fanno però fatica a orientarsi perché ancora troppo strutturate in funzione del prodotto e del modo di produrlo al costo minimo piuttosto che sulla relazione con il cliente. Ma il momento di affrontare la sfida digitale è arrivato. Per farlo occorre rivedere le organizzazioni, ridisegnare i sistemi informativi e dotarsi delle risorse umane che più sono in grado di capire tutte le implicazioni che questa sfida porta con sé.

 

Questo articolo è tratto dalla rubrica Follow the Money presente sulla rivista MAG. Scarica qui l’ultimo numero

Noemi

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