Finprog, la cassaforte della famiglia Doris, aderisce all’opas di Mps su Mediobanca
Anche la famiglia Doris, storica azionista di Mediobanca, ha aderito all’opas di Banca Monte dei Paschi su Mediobanca. Nel dettaglio, FinProg ha conferito l’intero pacchetto detenuto in Piazzetta Cuccia, pari a circa l’0,98% del capitale, equivalente a 8 milioni di azioni. La quota è andata così a unirsi all’1,1% della famiglia Tortora, un altro grande pattista della merchant bank, che a inizio settimana ha deciso di aderire alla scalata di Rocca Salimbeni.
“Abbiamo aderito come famiglia, tramite la cassaforte privata Finprog, con il nostro 0,96% alla luce dell’esito e del rilancio dell’ops”, spiega Sara Doris (in foto), figlia del fondatore del gruppo Mediolanum, Ennio Doris, e vice presidente di Banca Mediolanum.
Valsabbia Investimenti, holding finanziaria-industriale che fa capo alle famiglie bresciane Brunori, Oliva e Cerqui, entrata nel patto di consultazione di Mediobanca a febbraio 2024 assieme al gruppo emiliano Plt dei Tortora, ha invece ceduto le sue azioni, approfittando del prezzo di Mediobanca ai massimi.
I DETTAGLI DELL’OPAS DI MPS
La scalata a Mediobanca da parte di Banca Mps è avvenuta dopo che quest’ultima ha incrementato la sua offerta il primo settembre scorso, aggiungendo una componente in contanti di 0,9 euro per azione. Il rilancio in contanti costerà a Monte dei Paschi circa 750 milioni di euro.
Ricordiamo che Mps ha lanciato l’opas su Mediobanca il 24 gennaio scorso. J.P. Morgan Securities e UBS Europe agiscono quali consulenti finanziari. Nell’offerta iniziale, Mps puntava a ottenere almeno il 67% delle azioni di Mediobanca, cioè i due terzi che servono per decidere sulle questioni straordinarie. Poi la soglia minima è scesa al 35%. Dal 15 settembre 2025, data di regolamento dell’ops, la banca senese controllerà Mediobanca, che a sua volta detiene il 13% del colosso Generali.
L’ops ha un valore di 13,5 miliardi di euro e si concluderà l’8 settembre 2025, con successiva riapertura tra il 16 e il 22 settembre. Ad oggi, le adesioni sono al 40%, dopo aver battuto ieri la soglia minima del 35% (alla quale era subordinata la riuscita dell’intera operazione).