Generali, patto tra Caltagirone e Del Vecchio. Obiettivo: il futuro cda
Patto su Generali. Dopo settimane in cui le notizie del consolidamento delle rispettive posizioni nell’azionariato del colosso italiano delle assicurazioni si sono rincorse destando l’attenzione di analisti e commentatori, la Delfin di Leonardo Del Vecchio e le società del Gruppo Caltagirone hanno siglato un patto parasociale sull’11% del capitale del Leone.
Nei giorni scorsi Francesco Gaetano Caltagirone ha portato la sua quota a ridosso del 6%, mentre Del Vecchio è arrivato alla soglia del 5%. Complessivamente, stando a quanto comunicato dalle società in ossequio agli obblighi di legge, il patto ha il controllo su una percentuale del capitale sociale avente diritto di voto pari al 10,948%.
L’alleanza tra Caltagirone e Del Vecchio arriva in vista della prossima Assemblea degli Azionisti di Generali che, oltre ad approvare i conti del gruppo, dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione. E il patto impegna le parti a consultarsi proprio in merito alla nomina del nuovo cda della compagnia. La governance di Generali è l’obiettivo e infatti, il documento stabilisce che questo patto si scioglierà alla fine dei lavori assembleari della prossima primavera.
Molti commentatori vedono profilarsi un confronto tra il fronte Caltagirone-Del Vecchio e Mediobanca che, con il suo 12,9%, è il primo azionista della compagnia, sulle rispettive visioni riguardanti il futuro di Trieste.
Tra i cosiddetti “main shareholders” c’è anche il Gruppo Benetton e sarà interessante capire che posizione prenderà in questo scenario.