Giuliani: “La finanza deve puntare sulle pmi”

Il terreno non potrebbe essere piu? fertile di cosi?. L’industria del risparmio gestito, nonostante il calo dei margini in questi primi sei mesi del 2016, vive da 4 o 5 anni una crescita importante. Stando alle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Assogestioni, il comparto gestiva alla fine di giugno oltre 1.867 miliardi di euro, contro i 1.778 del giugno 2015 e i 1.460 miliardi del 2014. Cifre in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia e dei consumi. E mentre sempre piu? operatori cercano di cavalcare l’onda, consolidando la propria presenza o entrando in questo settore, i veterani guardano all’espansione verso altri fronti, come l’estero o le piccole e medie imprese.

E? il caso di Azimut Holdings. La societa? guidata dal presidente Pietro Giuliani (nella foto) ha vissuto una grande trasformazione, in modo particolare nella prima parte di quest’anno, prima decretando il passaggio da sim a sgr, con la nascita di Azimut Capital Management, poi con la divisione dei poteri e la nomina del nuovo amministratore delegato Sergio Albarelli, fino alle nuove iniziative dedicate alle pmi, come Ipo Club, fondo lanciato a maggio assieme a Electa Advisory di Simone Strocchi che investe in Spac (special purpose acquistion company).

Tutto questo in un contesto di volatilita? dei mercati che ha portato la societa? a una forte contrazione dei ricavi (312,5 milioni al 30 giugno contro i 414,7 milioni dei primi sei mesi 2015) e degli utili (68 milioni da 180 milioni). Anche se i segnali restano sostanzialmente positivi: la raccolta e? stata pari a 4,3 miliardi nei primi sei mesi (923 milioni solo a luglio) per un ???n.65 12.09.2016 totale di masse gestite pari a 33,4 miliardi. Cio? che caratterizza la societa? e? pero? l’internazionalizzazione. L’espansione all’estero con lo scopo di intercettare la crescita del mercato. Dall’Australia alla Turchia, passando per il Brasile e gli altri Paesi emergenti. Nel 2016 il gruppo ha portato a casa acquisizioni estere per investimenti pari a 28 milioni di euro in totale. L’obiettivo di questa “multinazionale del risparmio gestito”, a meta? strada tra un asset manager e una merchant bank, e? ormai chiaro: conquistare il mondo. «Dal 10% degli anni scorsi, l’obiettivo del piano industriale e? di raggiungere per il 2019 il 15% delle masse in gestione provenienti dall’estero», spiega a MAG il presidente Giuliani, «su 50 miliardi ai quali puntiamo a livello generale, significa 7,5 miliardi generati fuori dall’Italia».

Ingegner Giuliani, Azimut e? presente in 15 Paesi al mondo, dalla Cina al Brasile, qual e? il mercato sul quale state puntando maggiormente?
Stiamo andando bene dappertutto, ma come avra? potuto vedere dalle recenti acquisizioni, l’Australia, attraverso l’attivita? del nostro referente locale Paul Barrett e del responsabile Asia Pacifico Massimo Gugliati, ci sta dando tante soddisfazioni. E? un mercato che ci e? esploso in mano. Siamo cresciuti molto, siamo arrivati a gestire oltre 2 miliardi di euro, e possiamo competere con colossi statunitensi come Blackrock e Schroder, presenti da piu? tempo.

Che tipo di mercato e? quello australiano?
E? un mercato in cui c’e? molto lavoro per le societa? di wealth management e di consulenza grazie anche ad alcune leggi che impongono ai cittadini, fra le altre cose, l’accantonamento oltre il 9% dello stipendio nei fondi pensione. Oggi l’industria del risparmio gestito della regione registra asset per oltre 2 trilioni di dollari australiani.

Come operate in quel territorio?
Innanzitutto sviluppiamo le nostre capacita? di attrarre realta? di consulenza finanziaria attraverso acquisizioni di societa? locali attive nel settore (12 ndr) racchiuse sotto la nostra AZ Next Generation Advisory. Ci stiamo posizionando come un player primario nella distribuzione di prodotti di asset management che avviene tramite accordi con le banche presenti nell’area. Si tratta di istituti di alto livello che nel complesso coprono l’80% del mercato australiano.

Oltre all’Australia, dov’e? che state investendo?
In generale nella zona dell’Asia- Pacifico. Siamo presenti anche a Hong Kong, dove andiamo lentamente ma stiamo crescendo, a Shanghai, Taipei e Singapore. In questo mercato molto dipende dai professionisti che lavorano a livello locale e dal loro impegno e per questo parte dei nostri sforzi e? dedicata alla ricerca di professionalita? affidabili e di alto livello.

E poi?
In Turchia, dove siamo la principale societa? di asset management indipendente del Paese, con una quota di mercato del 5%. Un territorio rischioso oggi… In realta? stiamo partecipando in maniera attiva alla creazione di un settore, quello del risparmio gestito, che e? ancora piccolo, conta circa 30 miliardi di euro, ed e? indietro rispetto all’Italia. Le opportunita? ci sono perche?…

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