Il gruppo Pizzarotti interessato a Cmc

Il gruppo di costruzioni Pizzarotti scendo in campo per il salvataggio di C.M.C. (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna, società di costruzioni italiane in concordato preventivo in bianco dallo scorso 7 dicembre.

I soci della cooperativa di costruzioni Cmc Ravenna, ex numero quattro delle imprese edili in Italia, sono stati convocati in assemblea il 29 marzo prossimo dal presidente Alfredo Fioretti per l’approvazione del Piano di crisi aziendale, che in base allo statuto della società prevede anche l’apporto dei soci ai fini del superamento della crisi. Si tratta in pratica del piano di ristrutturazione aziendale ai fini dell’apertura del concordato preventivo in continuità, che Cmc deve depositare al Tribunale di Ravenna entro il 7 aprile (dopo la proroga di 60 giorni concessa il 6 febbraio scorso) e ha l’obiettivo di “conseguire il risanamento dell’esposizione debitoria delle società e il riequilibrio della propria situazione finanziaria attraverso il presumibile ricorso al concordato con continuità aziendale ex art. 186-bis L.F.”

Ora la manifestazione di Pizzarotti, secondo quanto risulta a Radiocor, che si aggiunge ad altre già arrivate alla società da parte di imprese di costruzioni nazionali ed estere (Cmc ha all’estero il 70% del suo portafoglio ordini). Nel frattempo Cmc, con l’advisor Mediobanca, starebbe definendo il “perimetro” delle commesse e degli asset (società controllate o rami d’azienda) che resteranno nella società “in continuità”, mentre altri contratti o asset saranno ceduti subito. Cmc nelle settimane scorse si sarebbe già liberato di alcune commesse particolarmente onerose, come ad esempio il contratto con Cassa depositi e prestiti per la costruzione a Roma della sede dei servizi segreti (Dis, Aisi, Aise), un lavoro da oltre 100 milioni di euro per la ristrutturazione di un edificio di Cdp in piazza Dante, a Roma, affidato nel 2011 e da allora non ancora completato. 

Noemi

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