I fondi infrastrutturali pronti a investire in Enav

Enav piace anche ai fondi infrastrutturali. La società dei controllori di volo, che oggi 11 luglio ha dato il via all’Opv per quotarsi in Borsa, sarebbe entrata nel mirino delli investitori specializzati in infrastrutture, fra i quali, scrive il Sole 24 Ore,  Macquarie, Amp, Icg, il canadese Axim e il fondo Usa American infrastructure funds.

Alta attenzione anche da parte dei maggiori fondi long term (come Blackrock e Amber Capital) e degli hedge funds. 

In effetti, Enav, la prima società a quotarsi dopo la bufera scatenata sui mercati dalla Brexit, ha un business che può piacere a questo tipo di operatori, poiché è quasi interamente regolato, ha flussi di cassa sicuri e robusti, nonché una politica di dividendi attraente.

Inoltre, il range di valutazione deciso dalle banche e dal consorzio di collocamento – Barclays Capital, Credit Suisse, Mediobanca in qualità di global coordinator, Jp Morgan e Unicredit come jointbookrunner – tra 1,57 e 1,89 miliardi, è stato scelto anche per elevare il dividend yield rispetto al 4/5% atteso da titoli legati a business regolati.

Nel caso di Enav il margine alto della forchetta, a fronte di un prezzo di 3,5 euro, implica dunque un dividend yield del 5%, quello più basso, a fronte di un prezzo di 2,9 euro, del 6%. La dividend policy annunciata dalla società prevede per il 2017 una cedola di 95 milioni a fronte di un utile netto della capogruppo di 49,8 milioni, con la differenza che verrà pagata attingendo alle riserve.

 

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