I minibond arrivano a quota 16,9 miliardi, 5,5 emessi nel 2017

Il valore nominale totale dei minibond in Italia è arrivato a superare in 5 anni i 16,9 miliardi di euro, 2,9 miliardi considerando solo le emissioni fatte da pmi (e 3,2 valutando esclusivamente quelle inferiori ai 50 milioni). Una cifra a cui il 2017 ha contribuito per 5,5 miliardi di euro, pari a 170 emissioni, 147 delle quali sotto i 50 milioni: l’apporto del 2016 era stato di 3,47 miliardi per 110 emissioni (94 sotto i 50 milioni).

A rilevarlo è il Rapporto italiano sui minibond, alla quarta edizione, presentato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano, stando al quale sempre nel 2017 la raccolta effettuata dalle sole PMI è stata pari a 1,4 miliardi di euro. Si conferma una stabilizzazione del valore medio delle emissioni (45 milioni nel secondo semestre, 27 milioni nel primo semestre), mentre nel campione totale più del 50% è sotto la soglia dei 5 milioni.

“Il numero delle emissioni continua a crescere – spiega Giancarlo Giudici, Direttore scientifico dell’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano – così come aumentano le imprese che sperimentano questa opportunità di diversificazione delle fonti di finanziamento. Nel campione totale, 154 emittenti sono identificabili come pmi non finanziarie, ma rispetto al 2016 la percentuale delle piccole e medie imprese è leggermente diminuita, mentre è aumentata l’incidenza delle Srl rispetto alle SpA (da 11% a 19%)”.

La ricerca ha identificato 326 imprese che da novembre 2012 al 31 dicembre 2017 hanno collocato questi strumenti in Italia, per un totale di 467 emissioni, ben 398 delle quali con importo sotto i 50 milioni di euro: solo lo scorso anno le emittenti sono state 137, 130 delle quali si sono affacciate sul mercato per la prima volta, con un significativo aumento rispetto all’anno precedente. Il fatturato delle imprese emittenti è molto variabile: nel 34% dei casi è compreso fra 10 e 50 milioni di euro, ma 76 società hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni. Nel 2017 è raddoppiato il numero di emittenti con fatturato compreso fra i 100 e i 500 milioni.

 

Per quanto riguarda la scadenza, la distribuzione continua a essere molto variegata, con una serie di titoli short term con maturity di pochi mesi ed emissioni a scadenza anche oltre dieci anni (in particolare per i project bond). Il durata media del 2017 è 4,9 anni (in discesa rispetto ai 5,6 del 2016). La cedola è quasi sempre è fissa, con un valore medio pari a 5,15% (quello mediano è 5%), solo in 58 casi è variabile. In linea con l’andamento dei tassi di interesse sul mercato, nel 2017 si è riscontrato per il terzo anno consecutivo una riduzione del coupon (la media è 4,74% rispetto a 4,94 dell’anno prima). I minibond del campione sono associati a un rating pubblico o privato nel 34% dei casi.

Analizzando gli investitori che hanno sottoscritto i minibond di taglia inferiore ai 50 milioni, il 2017 ha visto confermato il ruolo importante dei fondi chiusi di private debt (con investimenti pari al 24% del totale rispetto al campione coperto), ma anche il sorpasso da parte degli investitori esteri (con una quota del 25%). In aumento risulta il ruolo delle banche nazionali (17%), mentre si registra l’attivismo delle finanziarie regionali (6%) e l’investimento diretto da parte della Cassa Depositi e Prestiti (5%).

Gli arranger

Fra gli advisor, Banca Finint e Frigiolini & Partners Merchant si posizionano in cima alla classifica. Finint conta 202 milioni di euro di valore di operazioni strutturate nel corso del 2017, la prima per volumi, e 19 deal, seconda F&P Merchant con 31 operazioni e 19 milioni di valore. La società guidata da Leonardo Frigiolini è stata la più attiva nel segmento dei minibond short-term, cioè a scadenza brevissima e di importo limitato, spesso nell’ordine 500 mila euro, ma su base reiterata da parte degli stessi emittenti.

Per contro Banca Finint ha strutturato anche operazioni di importo importante, come per esempio, lo scorso dicembre, il primo Elite Basket Bond, una cartolarizzazione di 10 minibond con caratteristiche simili, emessi contemporaneamente da società appartenenti alla community di Elite, per un valore complessivo di 122 milioni di euro.

Al secondo posto nella classifica per controvalore, si trova Banca Mps con 69 milioni di euro, seguita a parimerito con 50 milioni ciascuno (e una sola operazione ciascuno) da Banca Imi, Bnp Paribas e Landesbank Baden Wurttemburg. La classifica per numero di operazioni, invece, vede al terzo posto con 7 deal Banca Sella, mentre gli altri arranger hanno chiuso solo da una a tre operazioni ciascuno.

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