Il bond si fa “green” e vale 150 miliardi di dollari 

Il cambiamento climatico non sarà una delle priorità, per usare un eufemismo, del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma interessa invece a investitori e società quotate, sempre più orientate verso i cosiddetti “green” bond. Si tratta di obbligazioni tradizionali i cui proventi sono prevalentemente destinati a finanziare progetti legati a energie rinnovabili, prevenzione dall’inquinamento e in generale salvaguardia ambientale.

Emessi inizialmente da istituzioni come la Banca Mondiale e la Banca europea degli Investimenti, oggi il mercato coinvolge società pubbliche e private. Stando ai dati di MainStreet Partners, a livello globale nella prima metà del 2017 sono state emesse circa 55 miliardi di obbligazioni etichettate green, con un incremento pari al 38% sull’anno precedente, visto che nei primi sei mesi del 2016 le emissioni green ammontavano a 40 miliardi di dollari.

La Climate Bond Initiative ha stimato che il totale di green bond emessi nel 2017 potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari. Un incremento a doppia cifra, se si pensa che nel 2016 l’emissione di obbligazioni green ha toccato gli 82 miliardi di dollari. 

Oltre al volume e al valore, a crescere è stato anche il numero di soggetti finanziari coinvolti. Alcune nazioni come la Polonia e la Francia sono entrate nel mercato con le prime emissioni green sovrane, così come Cina e India. Anche negli Usa green bond comunali sono stati emessi per aiutare le città e le comunità locali a rafforzare la lotta contro i cambiamenti climatici e promuovere la transizione verso le energie rinnovabili. Sul fronte corporate, negli ultimi 12 mesi questo mercato ha coinvolto anche grandi società tra cui Apple, Iberdrola, Intesa SanPaolo, QBE Insurance Group e TenneT. Inoltre, secondo diversi studi condotti da banche come Bank of America, Merrill Lynch, Morgan Stanley, Barclays e Ubs, circa l’89% di tutti gli investitori ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili e sa di cosa si tratta e il 65% di loro ha fatto investimenti di questo tipo.

Considerando le crescenti sfide finanziarie derivanti dai cambiamenti climatici, i green bond sembrano essere degli strumenti adatti a finanziare ferrovie, strade, aeroporti, edifici, infrastrutture energetiche e idriche, ottenendo allo stesso tempo ritorni positivi per l’ambiente e la società.

Noemi

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