Intesa chiude il trimestre con un utile di 1 miliardo

I tassi ai minimi, i mercati incerti e in preda alle elucubrazioni politiche e la situazione italiana non frenano i conti di Intesa Sanpaolo.

La banca guidata da Carlo Messina ha chiuso uno “dei migliori primi trimestri dal 2008 per risultato netto grazie alle performance della gestione caratteristica”, si legge nella nota della banca generando un utile di 1,05 miliardi di euro. Il dato è in calo del 16% rispetto agli 1,25 miliardi registrati nel primo trimestre di un anno fa sui quali però giovavano i 246 milioni legali alla cessione della quota in Ntv. Al netto di quella plusvalenza, il primo trimestre 2019 si chiude comunque in crescita del 4,4%. L’obiettivo finale, già annunciato da tempo al mercato, è quello di raggiungere un utile netto nel 2019 maggiore di quello 2018, anno in cui l’istituto ha messo in cascina 4,05 miliardi. E confermare così un payout dividend dell’80%.

A monte, gli oneri operativi sono scesi del 4,5% e il Cost/Income è passato dal 53% al 50,2% mentre si riducono anche le rettifiche sui crediti per effetto della pulizia sul portafoglio crediti avviata negli anni scorsi e della contemporaneo aumento delle coperture al 54%. Dall’altro lato, scendono interessi e commissioni, complice uno scenario di mercato sfavorevole: se i primi sono scesi di 100 milioni da un anno all’altro (da 1,85 a 1,76 miliardi), le commissioni si sono ridotte da 2,02 miliardi a 1,88 miliardi. Difficile del resto andare contro un mercato in cui i tassi guida permangono a livelli raso terra, o meglio sottozero, visto l’Euribor a 3 mesi a -0,3%. Messina, sul fronte delle commissioni, evidenzia che è stato toccato un livello “minimo” e che “si può solo migliorare”.

Al 31 marzo 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,5%, a livello delle altre maggiori banche europee. Quanto alla liquidità, nel trimestre la banca contava attività liquide per 194 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 99 miliardi; rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2019 a 60,5 miliardi di euro (61,9 miliardi di media nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale.

Riduzione crediti deteriorati per un miliardo
Il gruppo nel primo trimestre ha registrato il più basso flusso di crediti deteriorati del periodo, con rettifiche nette su crediti in calo del 23,6% rispetto a un anno prima. Inoltre è prevista una ulteriore riduzione dei crediti deteriorati per circa un miliardo di euro nel primo trimestre 2019 a 35,5 miliardi dai 36,5 miliardi di fine 2018. Al netto delle rettifiche i crediti deteriorati sono invece scesi a 16,3 miliardi dai 16,6 miliardi di fine 2018. In conference call Messina ha ribadito di aver ” già raggiunto il 64% degli obiettivi del piano d’impresa senza costi per gli azionisti”.

Nel dettaglio, Messina ha spiegato di stare lavorando “sugli Utp perché è l’area dove vogliamo accelerare la riduzione dei crediti deteriorati” sottolineando che “l’obiettivo principale è riportare i crediti in bonis, ma c’è anche la valutazione di possibili vendite”. Su questo fronte sta prendendo forma l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Prelios su un portafoglio di Utp da 10 miliardi di euro per il quale Prelios è in due diligence dallo scorso marzo. L’accordo sembra prevedere la cessione di 4 miliardi di euro di crediti a Prelios a un prezzo pari al 50-55% del valore nominale a fronte di un livello di copertura al 36,2% e contestualmente l’assegnazione di un mandato di gestione a Prelios per i restanti 6 miliardi di euro.

I risultati del Cib
Quanto alla divisione corporate e investment banking, nel primo trimestre 2019 questa ha registrato proventi operativi netti per 840 milioni, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (24% nel primo trimestre 2018), +3,5% rispetto a 812 milioni del quarto trimestre 2018 e -27,6% rispetto a 1.161 milioni del primo trimestre 2018;

I costi operativi sono pari a 253 milioni, in calo del 16,1% rispetto a 302 milioni del quarto trimestre 2018 e dello 0,4% rispetto a 254 milioni del primo trimestre 2018, con un cost/income ratio al 30,1% rispetto al 37,1% del quarto trimestre 2018 e 21,9% del primo trimestre 2018. Il risultato netto è pari a 363 milioni, +27,7% rispetto a 284 milioni del quarto trimestre 2018 e -45,7% rispetto a 669 milioni del primo trimestre 2018.

Noemi

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