Intesa Sanpaolo aggiunge cash a offerta per Ubi. Ora strada spianata per Messina

Intesa Sanpaolo ha alzato l’offerta pubblica di scambio sulle azione Ubi Banca, aggiungendo una parte cash e, così facendo, soddisfacendo le richieste dei grandi azionisti dell’istituto guidato da Victor Massiah. Il titolo Ubi stamattina si sta allineando al nuovo prezzo: dopo circa mezz’ora di contrattazioni, infatti, mette a segno un balzo dell’11,17%, a 3,633 euro.

Venerdì sera, dopo aver incassato tutti i via libera delle autorità di vigilanza e controllo e aver sondato il terreno degli azionisti di peso di Ubi, il gruppo che vede al vertice Carlo Messina (nella foto) ha fatto il passo che in molti avevano subodorato negli ultimi giorni, ovvero ha incrementato il corrispettivo messo sul tavolo. Ma, al contrario di quanto si attendevano gli analisti, non ha aumentato il numero di azioni Intesa Sanpaolo offerte ai soci di Ubi, che restano ferme a 1,7 titoli di nuova emissione, bensì ha aggiunto 0,57 euro in contanti.

Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Ca’ de Sass rilevato alla chiusura del 14 febbraio scorso, quando è stata annunciata l’operazione (2,502 euro), il corrispettivo aumentato esprime una valorizzazione di 4,824 euro per azione di Ubi, ovvero incorpora un premio del 44,7% (era il 28% nella prima versione) rispetto al valore del titolo della banca bergamasca registrato il 14 febbraio (3,333 euro).

In caso di adesione integrale all’offerta, “il corrispettivo in denaro ricevuto dagli azionisti di Ubi è quantificabile in circa 80 milioni di euro per le fondazioni a sostegno delle erogazioni alle comunità locali, e a circa 310 milioni di euro per le famiglie e gli imprenditori del territorio”, si legge nel comunicato che ha annunciato l’incremento.

Il rapporto di cambio implicito è “pari a 2,019 alla data di aggiornamento della valutazione ed è calcolato come il rapporto tra il corrispettivo (pari a 3,605 euro, ovvero pari alla somma della valorizzazione del prezzo ufficiale del titolo Intesa alla data del 7 luglio scorso, pari a 1,785 per azione, moltiplicato il rapporto di cambio di 1,7, cui aggiungere la parte cash di 0,57 euro) e il prezzo ufficiale delle azioni alla stessa data”.

In caso di adesione totale all’ops, saranno assegnate 1.945.284.755 azioni Intesa rivenienti dall’aumento di capitale, corrispondenti a circa il 10% del capitale, e sarà corrisposta la quota in contanti. Il controvalore complessivo ora è di 4,124 miliardi di euro, di cui  3,472 miliardi di  euro in azioni e 652,242 milioni in denaro.

Messina ha spiegato che “l’ops nasce con l’obiettivo di creare una nuova realtà, leader nella crescita sostenibile e inclusiva. Ci ha mosso la certezza di poter generare benefici per tutti gli stakeholder: gli azionisti, le famiglie e le imprese clienti, le persone che vi lavorano, la comunità e l’ambiente in cui i due gruppi operano. Tutto ciò nella convinzione di affrontare con lungimiranza il nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni ’20”.

Gli effetti della pandemia stanno creando un nuovo contesto, ha aggiunto il manager, “profondamente più complesso: se per un verso questo conferisce una maggiore valenza strategica alle ragioni del nostro progetto, esso vede però duramente colpiti i territori in cui si concentrano gli azionisti e più in generale gli stakeholder di Ubi Banca. Forti del nostro ruolo di motore dell’economia reale e sociale, abbiamo voluto dare massima attenzione alla difficile situazione di queste comunità, anche nell’ottica di evitare effetti divisivi, seppure non intenzionali, venutisi a creare tra stakeholder che si sono dichiarati, anche in fasi più recenti, favorevoli all’offerta rispetto a chi si è espresso in maniera contraria”.

Gli stakeholder di Ubi si erano fatti sentire nei giorni scorsi. La settimana scorsa, in particolare, Franco Polotti, presidente del Sindacato Azionisti, patto di soci bresciani a cui fa capo l’8% circa del capitale di Ubi. aveva preannunciato l’adesione all’ops, a patto che Intesa Sanpaolo aumentasse l’offerta.

Nella serata di venerdì, dopo l’annuncio dell’incremento del prezzo, i cda della Fondazione Monte Lombardia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo hanno approvato all’unanimità l’adesione all’ops.

La strada che porta alla conquista di Ubi, per Intesa Sanpaolo, a questo punto pare spianata.

Noemi

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