Intesa sempre più vicina al monistico con Bazoli presidente emerito
È un via libera unanime del consiglio quello che segna la svolta di Intesa Sanpaolo. Con il sì arrivato nella riunione svolta dai due consigli a Milano, la banca adotterà ufficialmente il nuovo statuto e quindi passerà dal sistema duale a quello monistico.
Nulla osta duque anche per il rinnovo degli organi, in agenda per la primavera prossima. Ma la novità più importante è l’istituzione della figura del presidente emerito, che, secondo quanto riportato dall’articolo 37 del testo, sarà ricoperta dall’attuale presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli (nella foto) per il prossimo triennio.
Si tratta di un ruolo non retribuito che consentirà al Professore di «esprimere pareri e partecipare a riunioni, con funzione consultiva, su richiesta del Presidente e/o del Consigliere delegato, affiché la nuova governance possa dispiegarsi in continuità di efficienza e rigore», si legge nel testo. In pratica i consigli, ravvisata la straordinarietà del passaggio dal duale al monistico, hanno ritenuto opportuno istituire la presidenza emerita, specificando che verrà applicata solo nel triennio successivo all’assemblea 2016.
Inoltre, l’articolo 37 specifica che il presidente emerito «collabora con il presidente del cda nella progettazione e realizzazione delle iniziative della della società e del gruppo».
La presidenza emerita completa così lo statuto che, in attesa delle autorizzazioni della Vigilanza, non è stato ancora reso pubblicodalla banca, ma che, secondo quanto si apprende, dovrebbe prevedere un cda di 19 componenti, di cui i due terzi indipendenti con almeno un vicepresidente mentre il comitato per il controllo sulla gestione,elemento chiave del monistico, conterà cinque membri, tutti indipendenti e due eletti dalle file della minoranza, compreso il presidente.
A formare il nuovo consiglio sarà l’assemblea, che a partire da aprile-maggio dovrebbe utilizzare per la prima volta il nuovo statuto, la quale eleggerà il board con un sistema proporzionale con premio di maggioranza: la lista che otterrà almeno il 25% dei voti nominerà 14 consiglieri, gli altri 5 saranno pescati dalle altre liste in base ai voti ottenuti.
Ora la tabella di marcia prevede che il nuovo statuto, che non prevede la presenza di un comitato esecutivo, dovrebbe essere inviato in Bce, non appena termineranno le ultime verifiche con Bankitalia.
Non appena l’articolato verrà spedito a Francoforte decorreranno i 90 giorni per l’approvazione, anche se la Bce – con cui i contatti sono stati costanti – potrebbe esprimersi anche prima. Obiettivo, in ogni caso, resta quello di convocare l’assemblea straordinaria per l’approvazione dello statuto nella seconda metà di febbraio e circa due mesi dopo quella per il rinnovo degli organi.