Ipo: grandi affari a Piazza Affari

Se l’andamento della Borsa e le Ipo sono lo specchio della positività o negatività della situazione economica e finanziaria generale, Piazza Affari sembra non tradire le aspettative della ripresa.

In questi nove mesi del 2017 in tutta Europa è tornata la voglia di quotarsi sui listini e l’Italia si presenta tra le migliori piazze per debutti, a partire da quello di Pirelli fino alle tante nuove società sbarcate all’Aim. Stando a quanto rilevato dall’ultima analisi “Ipo Watch Europe” di PwC sul terzo trimestre di quest’anno, nove società sono sbarcate in Borsa, delle quali otto sul segmento Aim e una sull’Mta, ossia doBank, per una raccolta di 885 milioni di euro.

Complessivamente, sono state 23 le quotazioni avvenute da gennaio a ottobre 2017 – sette all’Mta e 16 all’Aim -, con una raccolta complessiva nei primi nove mesi pari a 1,4 miliardi, che lievitano a oltre 3 se consideriamo anche il mese di ottobre, teatro della maxi Ipo di Pirelli (2,3 miliardi di valore). Per fare un paragone, in tutto il 2016 le Ipo sono state 14, delle quali 11 all’Aim e tre all’Mta. In questa partita, i piani individuali di risparmio (pir) hanno giocato un ruolo di centravanti, traghettando a Piazza Affari 2,65 miliardi complessivi, dei quali 930 milioni nel mercato azionario italiano delle mid-small cap (che ha segnato un +33,35% di performance assoluta).

Questo contesto positivo ha presentato, e presenta tuttora, un’opportunità per gli studi legali e i consulenti finanziari che operano nel settore. Anche se, va sottolineato, se guardiamo ai ranking questo mercato appare come un presidio di realtà ormai consolidate che puntano a consolidare la propria leadership.

 

Nctm e Ambromobiliare con più deal

Considerando il numero di operazioni effettuate sia sul listino principale che su quello delle medie imprese, lo studio legale più attivo negli ultimi nove mesi è stato Nctm, con cinque deal per più di 103 milioni di euro, stando ai dati Mergermarket. Fra questi ci sono, ad esempio, la quotazione di Culti Milano, società attiva nel settore dei profumatori per ambiente, dove Nctm ha agito con un team guidato da Lukas Plattner, coadiuvato da Andrea Iovieno, Hana Softic e Rodolfo Margaria, Alfio Bardolla Training Group e il provider online Digital 360 all’Aim e Unieuro allo Star. In particolare Nctm ha assistito la catena di negozi di elettronica e l’azionista venditore, per gli aspetti di diritto italiano legati alla quotazione, con un team composto da Lukas PlattnerSimone De Carli Alessandra Stabilini, coadiuvati da Andrea IovienoFederica Ciabattini e Isabella Russo. Latham & Watkins ha assistito Unieuro per gli aspetti di diritto americano, con un team composto da Ryan BenedictAntonio Coletti, Irene PistotnikAlessia Trevisan Marco Bonasso. Infine Linklaters ha assistito i Joint Global Coordinator e i Joint Bookrunner, ossia Credit Suisse, Mediobanca, Citi e Unicredit, per gli aspetti di diritto italiano e statunitense, con un team composto dal partner Claudia Parzani, dai counsel Ugo Orsini e Cheri De Luca, dagli associate Francesco Eugenio Pasello e Francesca Cirillo, dal junior associate Matteo Pozzi e dalla trainee Ilaria Bertolazzi.

Subito dopo seguono Clifford Chance, il primo per valore di operazioni (oltre un miliardo in totale per tre deal in entrambi i listini) e White & Case, con due deal tutti sull’Mta e un totale di quasi 900 milioni.

Quanto agli advisor o sponsor, sempre guardando al volume delle operazioni, è Ambromobiliare quello con un track record più corposo quest’anno. Il team guidato da Alberto Franceschini ha agito in tre operazioni, per un controvalore di oltre 14 milioni. Si tratta di Culti, seguita con un team composto da Franceschini e Corinna Zun Nedden, Alfio Bardolla Training Group e Telesia. In tutti i casi l’underwriter è stato EnVent, primo per numero di deal all’Aim, che agisce con il professionista Paolo Verna.

 

Focus Aim per Pedersoli e Advance Sim

Il primato, a livello generale, di queste realtà specializzate è segno dell’attivismo registrato sul segmento Aim che, come evidenziato, ha rappresentato il 69,5% delle quotazioni totali. E non è stata solo la spinta dei Pir. Anche le spac, le special purpose acquisition company, hanno contribuito a movimentare questo segmento (si veda MAG numero 86 https://financecommunity.it/26042-2/). Su 16 Ipo nel segmento delle pmi, sei erano spac (più una, Pharmanutra, frutto di una business combination con una pre-booking company).

In totale, il mercato ha mosso 734 milioni di euro. In questo contesto, oltre al già citato Nctm, il primo per numero di deal anche considerando solo l’Aim, lo studio che più ha cavalcato l’onda è stato Pedersoli, con due operazioni per 43 milioni, fra cui Wiit, fra i principali player italiani nel mercato dei servizi Cloud Computing per le imprese.

Qui lo studio ha agito al fianco della società con un team guidato dall’equity partner Marcello Magro e composto da Federico Tallia e Filippo Durazzo. Pirola Pennuto Zei & Associati ha agito come consulente fiscale con un team composto dal partner Stefano Cesati, dal senior Luca Belloni e Marta Turci mentre Dla Piper, con il team di equity capital markets coordinato dal partner Francesco Aleandri e composto da Vincenzo Armenio e da Stefano Montalbetti, ha affiancato Advance Sim (Nomad) e Intermonte (Global Coordinator e Bookrunner).

Sul fronte advisory finanziaria, invece, in questi mesi l’Aim…

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