L’83% dei private equity vuole assumere più donne
Per i private equity a livello globale, l’assunzione di donne sta diventando una priorità. Lo è almeno per l’83% dei fondi di investimento basati in Nord America, Asia ed Europa, i quali, scrive Bloomberg citando una ricerca di quest’anno di EY (condotta intervistando 103 private equity con un totale di 2,2 trilioni di dollari di assets under management) negli ultimi dieci anni hanno dichiarato di voler aumentare la gender diversity nei ruoli di front-office mentre il 63% delle firms vorrebbe più professioniste anche nei ruoli di middle e back office.
Si tratta di una svolta importante che per quanto al momento sia soltanto nelle intenzioni indica una presa di coscienza di una categoria finora appannaggio di soli uomini.
In una ricerca dell’ottobre dell’anno scorso, Prequin ha rilevato che nell’industria del private equity le donne rappresentano solo il 17,9% di tutti gli impiegati, incluse le funzioni di marketing e investor relations. Aspetto non banale, perché se consideriamo solo gli investimenti la percentuale scende al 14% e al 9% nei ruoli più senior (rispetto al 24% di junior).
Una grande spinta verso un ripensamento più gender oriented di tutta l’industry arriva, senza dubbio, dalla pressione degli investitori. Per fare qualche esempio, l’Institutional Limited Partners Association (Ilpa), ha fornito ai propri associati delle specifiche domande che questi possono utilizzare nella due diligence di un fondo di investimento relative alla diversità di genere e di etnia nei livelli senior o se siano mai avvenuti di casi di molestie sessuali all’interno della firm.
In questo senso, i fondi stanno facendo grandi passi avanti nell’assunzione di donne. Per fare qualche esempio, in Carlyle sono arrivate quattro senior associates neo-diplomate all’MBA e negli ultimi cinque anni, ha dichiarato la firm statunitense, la maggioranza degli associati di Carlyle era composta da donne.
Kkr invece ha fatto sapere che lo scorso anno le donne e le minoranze popolavano per il 70% il summer MBA internship program lanciato dal gruppo due anni fa e a tutti e nove i tirocinanti è stato offerto lavoro a tempo full-time nella società.
Blackstone, dal canto suo, ha raddoppiato il numero di donne frag li analisti al 40% dal 15% del 2015, stando a quanto dichiarato da Joan Solotar, head del private wealth group e del women’s initiative di Blackstone. Inoltre le donne hanno rappresentato iI 30% dei candidate, dato che per la firm è legato anche con il lancio del suo Future Women Leaders Program, un programma in cui il gruppo newyorkese offre a un gruppo di studentesse universitarie al secondo anno di trascorrere una giornata negli uffici di Blackstone a New York, di conoscere i senior e di seguire dei workshop.