La due diligence legale negli investimenti alternativi

*di nicola barbiero

Oggi riprendiamo a trattare il tema della due diligence: uno degli aspetti più importanti in questo processo riguarda l’approccio alle tematiche di matrice legale/normativa. Un approfondimento strettamente tecnico che può nascondere alcune insidie e da qui l’importanza del supporto di un professionista.

Spesso l’investitore è tentato di mettere in secondo piano i temi di analisi legale/normativa in quanto distanti dai dati di performance/rischio che è abituato a “masticare” e sui cui abitualmente ragiona e che spesso, diciamolo, rischiano di essere poco digeribili: nulla di più sbagliato. La sottoscrizione di un fondo chiuso mobiliare implica un legame di lungo periodo, a volte molto lungo, tra investitore e società di gestione del fondo e l’analisi di questi aspetti è un pilastro importante per il buon esito complessivo dell’operazione.

Sia chiaro, questo approfondimento non è necessario al fine di verificare che la società di gestione rispetti i requisiti normativi alla stessa applicabili (dal momento che è un soggetto vigilato, mi aspetto che questa verifica sia già stata effettuata e venga adeguatamente monitorata dall’organo di vigilanza a cui la società di gestione deve rispondere) ma, ben più importante, che l’investimento nel fondo sia compatibile e coerente con il profilo dell’investitore e che, pertanto, questo possa legittimamente procedere ad effettuare l’operazione. Un tema non banale e che nella mia esperienza mi ha portato a rinunciare ad alcune operazioni che, ormai, davo per chiuse: in più occasioni mi sono ritrovato a leggere clausole, contenute nel regolamento del fondo target, la cui attivazione (pur remota) avrebbe comportato una sanzione amministrativa per il fondo pensione.

Antenne ben dritte, quindi, e dove necessario farsi supportare da un professionista del settore che possa aiutare a individuare questi rischi così da gestirli insieme con la società di gestione sia qualora si stia approcciando un player del mercato domestico sia, ancor di più, quando i managers devono rispondere a una normativa diversa da quella a cui deve far riferimento l’investitore.

Come promesso nelle precedenti puntate, abbiamo il piacere di ospitare l’avvocato Federico Vezzani di BonelliErede, uno degli studi legali leader in questo particolare settore che riporta alcuni degli elementi da non sottovalutare nel corso della due diligence legale antecedente all’investimento in un fondo.

In tale contesto occorre innanzitutto verificare – ci illustra l’avvocato Vezzani – la coerenza tra gli obiettivi e la politica di investimento del fondo target e quelli del fondo pensione al fine di assicurare che quest’ultimo possa legittimamente realizzare l’investimento. La verifica deve riguardare ogni tipologia di investimento realizzabile dal fondo target, ivi incluse quelle considerate di carattere residuale o eventuale, in quanto i maggiori rischi di incompatibilità tendono ad annidarsi in questo genere di investimenti. Il rischio è che il fondo pensione effettui indirettamente investimenti che gli sono in realtà preclusi.

Altri aspetti importanti da considerare per una ottimale pianificazione degli impegni finanziari del fondo pensione sono quelli inerenti le modalità di sottoscrizione e richiamo degli impegni da parte del gestore del fondo target, nonché la durata di quest’ultimo. Il richiamo degli impegni, tra l’altro, è strettamente collegato al periodo di investimento del fondo, da cui dipendono evidentemente i “tiraggi” dei commitment.

Nell’ambito dell’attività di due diligence, un aspetto assai importante è rappresentato dalle previsioni e procedure inerenti la gestione delle operazioni in conflitto di interesse, soprattutto nel caso di gestori di grandi dimensioni che gestiscono una pluralità di fondi con politiche di investimento tra loro simili.

Altro profilo importante è quello inerente la sostituzione del gestore del fondo target, sia sotto il profilo delle cause che possono legittimare la sostituzione da parte degli investitori (la cui mancanza – generalmente – porta al pagamento di penali a favore del gestore sostituito) sia sotto quello del quorum deliberativo. Quest’ultimo è particolarmente importante per verificare il peso del fondo pensione rispetto ad una decisione di tale importanza.

È, inoltre, fondamentale verificare le modalità di gestione dell’eventuale inadempimento da parte degli investitori dei propri impegni di sottoscrizione, in quanto tali circostanze possono avere un impatto anche significativo sugli investitori adempienti. Altri profili rilevanti riguardano poi le commissioni di gestione e le modalità di calcolo delle stesse, l’informativa periodica, le previsioni inerenti la distribuzione dei proventi e la possibilità del gestore di riutilizzare i proventi derivanti dalle dismissioni.

Da ultimo, segnaliamo anche la necessità di verificare la presenza o meno di un comitato rappresentativo degli investitori e, ove presente, le materie sulle quali tale comitato è chiamato ad esprimersi, anche eventualmente in maniera vincolante.

Numerosi aspetti, quindi, la cui chiara definizione da parte della SGR e lettura da parte dell’investitore istituzionale è condizione imprescindibile per una sua valutazione completa. Nei prossimi approfondimenti avremo modo di condividere, nel dettaglio, ciascuno di questi elementi.

 

 

*Cfo di un fondo pensione negoziale

Questo articolo fa parte del blog “Serve del catch up”, leggilo qui.

SHARE