Le medie imprese crescono del 35% e si preparano a investimenti

Nel decennio 2005-2014, le aziende di media dimensione non solo hanno resistito alla crisi, ma sono anche cresciute in termini di fatturato del 35%. 

Il dato, contenuto nell’ultima ricerca presentata da Mediobanca e Unioncamere, conferma l’importanza delle medie imprese nel sistema italiano. Si tratta di ecellenze che occupano da 50 a 500 dipendenti, registrano un giro d’affari compreso tra 16 e 355 milioni di euro e che, seppur ancora troppo poco rilevanti in termini di numero per fare sistema, riescono comunque a distinguresti sui mercati internazionali e anzi crescono del 63% sui mercati esteri. Nello stesso periodo, l’industria manifatturiera in particolare è cresciuta del 44%, anche se ha registrato una crescita inferiore rispetto alla media, ossia il 14%. 

La quota di vendite all’estero delle medie imprese è pari al 43%, in particolare in mercati di sbocco come l’Eurozona (65% delle vendite), le Americhe (11%) e il resto d’Europa (9%). La proiezione verso l’estero, però, si concilia con un alto mantenimento di impianti e maestranze sul territorio nazionale, infatti solo il 4% dei prodotti è realizzato fuori dai confini nazionali. Una differenza sostanziale rispetto alla grande industria, dove l’export vale il 90% e il 66% dei prodotti è realizzato fuori dall’Italia.

Il contributo di queste aziende si vede anche in termini di occupazione. Nei 10 anni presi in esame il numero degli addetti è cresciuto dell’11%, a fronte di un calo del 6,5% registrato nel manifatturiero. Inoltre, a partire dal 2009 la crisi, oltre a innumerevoli difficoltà, ha generato una dinamica virtuosa per cui le aziende più meritevoli (investment grade ) hanno ridotto il proprio indice di rischiosità del 20%.

Quanto alla struttura finanziaria è oggi più solida e i debiti finanziari sono diminuiti, passando dal 93 al 69% dei mezzi propri (nel periodo 2009-2014). Una spinta positiva per il futuro, in cui il clima economico è visto con incertezza. Gli squilibri a livello mondiale potrebbero ad esempio frenare le esportazioni delle nostre imprese, anche se ad esempio il settore agroalimentare sembra non conoscere nessuna battuta d’arresto: il 40,1% delle aziende del settore attende di poter migliorare le proprie vendite nel 2016.

Per il 2016, inoltre, quasi il 68% delle medie imprese dichiara di aver messo in programma degli investimenti mentre il 45% delle medie imprese si sono impegnate in produzioni più rispettose dell’ambiente e che hanno adottato tecnologie energy solving.

Rimane, tra le aziende italiane, un forte radicamento sul territorio: il 77% delle medie imprese non ha mai considerato di spostare le proprie produzioni all’estero e solo circa il 14% ha effettuato investimenti all’estero nell’ultimo triennio.

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