L’IPO DI BANZAI UN ESEMPIO PER TUTTE LE PMI ITALIANE
di alessandro sannini*
Con una valorizzazione tra i 220 e 277 milioni di euro e un’offerta compresa tra i 6,75 e i 8,50 euro per azione, il collocamento di Banzai sul segmento Star può già definirsi un vero e proprio successo. Raramente, soprattutto in Italia, capita di vedere arrivare sul mercato aziende che erano start-up e che hanno avuto una crescita cadenzata veloce fatta di investimenti.
Banzai è un ottimo esempio: il successo del gruppo è un mix di esperienza del management e di opportunità di mercato, ricordiamo inoltre che il fondatore Paolo Ainio (nella foto) negli anni novanta fondava Virgilio con Marco Benatti.
Questa Ipo è tuttavia un pretesto per fare delle riflessioni importanti circa le pmi italiane, in particolare sul loro futuro e sugli obbiettivi da raggiungere. Quello di Banzai è un risultato importante al quale molte pmi possono arrivare tornando a investire sulla crescita, puntando su acquisizioni e aprendosi in altri mercati. Ovviamente sul mercato Star non ci si arriva in un solo anno ma servono, in alcuni casi, strategie di almeno 5-7 anni, oltre che un buon business e piani industriali credibili.
Le traiettorie di crescita possono partire ad esempio dall’emissione di un Minibond plain vanilla oppure di uno convertibile che inserito una strategia di medio/lungo periodo può rappresentare un ingresso con piccoli passi avveduti nei mercati di capitale. Nello stesso tempo anche il mercato Aim non è lontano dalla portata anche di aziende piccole che possono diventare medie. Parlo di traiettorie, perché i Capital Markets vanno vissuti facendo andare alla stessa velocità la pianificazione industriale e quella finanziaria, un po’ come si può leggere nella equity story di Banzai. L’indebitamento perché si investe e ben diverso dall’indebitamento contratto utilizzando male ad esempio le fonti di finanziamento bancario.
La cosa che però fa riflettere e deve far riflettere gli imprenditori italiani è che sebbene il clima politico-economico induca a non intraprendere e azzerare ogni forma di investimento come m&a, per uscire dalla crisi la piccola e media imprenditoria deve tornare a pensare in grande e Banzai può essere un buon esempio su un traguardo facilmente raggiungibile.
In questo senso, già una serie di operatori d’investimento nazionali si stanno muovendo per lanciare nei prossimi mesi nuovi fondi specializzati in Fixed Income Italia e Equity Italia, facendo quasi presagire un qualche segno di ripresa dell’economia italiana. Questi segnali fanno però intuire come sia urgente ricollocare e rimodulare i rapporti con il sistema bancario tradizionale passando da un sistema bank based a uno market based.
Un limite tutto italiano è poi rappresentanto dalla grandezza di molte medie aziende italiane, le quali spesso sono estremamente restìe ad affacciarsi sui mercati di capitale perché troppo padronali e impaurite unicamente dal costo di queste operazioni non capendo i vantaggi incalcolabili che può avere essere sui mercati.
Nel 2015, in particolare tra aprile e dicembre, ci auguriamo invece di vedere tante matricole eccellenti su Extra Mot Pro, su Aim e magari sullo Star. Dovremmo sfruttare la finestra temporale dell’Expo 2015 dove sicuramente ci sarà una maggior attenzione da parte degli investitori internazionali. Putroppo il nostro Paese non ha mai incentivato l’ingresso di aziende nei mercati di capitali perché per certi versi è lontano dai nostri usi e consuetudini abituati ad avere come interlocutori unicamente le banche.
Per ora facciamo gli auguri alla nuova matricola Banzai augurandoci che possa essere presa ad esempio da altre aziende che decidano di rimettere le scarpe ai sogni e ritornare a pensare in grande verso un vero e proprio rinascimento italiano.
*Twin Advisors&Partners