Mediobanca, proposto il nuovo consiglio, quasi la metà donne
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca presenta la sua lista di 15 candidati alla carica di consigliere per il triennio 2021-2023 da sottoporre all’assemblea convocata per il prossimo 28 ottobre, nell’attesa di capire quali saranno le mosse del nuovo azionista Leonardo Del Vecchio. Una lista che vede il rafforzamento della rappresentanza femminile, con la proposta di nomina di quattro nuove consigliere, portando al 47% la rappresentanza femminile, e che include due terzi di consiglieri indipendenti.
Nel dettaglio, nel nuovo Consiglio sono stati proposti Virginie Banet, presidente di Iolite Financial Consulting, Laura Cioli, già ad del gruppo editoriale Gedi, Roberta Casali, presidente del cda di Tages e Romina Guglielmetti, giurista specializzata in corporate governance. Confermati gli altri rappresentanti, dall’attuale presidente Renato Pagliaro e dall’amministratore delegato Alberto Nagel (nella foto) a Francesco Saverio Vinci, Maurizia Angelo Comneno, Maurizio Carfagna, Maurizio Costa, Valérie Hartefleux, Maximo Ibarra, Elisabetta Magistretti, Vittorio Pignatti Morano, Gabriele Villa.
Dalla lista escono, invece, Alberto Pecci e Marie Bolloré. La lista delle candidature, stilata con la collaborazione degli headhunter di Spencer Stuart, privilegia la continuità, sia per fronteggiare meglio le incertezze legate all’emergenza Covid che per favorire il raggiungimento del piano strategico al 2023.
Il cda ha inoltre proposto delle modifiche allo statuto, autorizzate dalla Bce, relative a profili di governance legati all’evoluzione degli assetti proprietari e sono finalizzati a un maggior allineamento alle «best practice» dell’industria bancaria, spiega una nota dell’istituto. Fra queste ci sono l’eliminazione del vincolo che l’amministratore delegato e il direttore generale vengano scelti fra gli amministratori dirigenti del gruppo e l’innalzamento al 3% della soglia di partecipazione che identifica gli azionisti significativi in base alle norme in tema di trasparenza.
Il board ha infine approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2020 che rispecchiano quanto reso pubblico lo scorso 30 luglio: risultato consolidato netto di 600,4 milioni di euro (dagli 823 milioni dell’esercizio 2018-19) e di 39,4 milioni per la capogruppo (da 386,2 milioni). Come anticipato lo scorso 30 luglio, in ottemperanza alle raccomandazioni della Banca centrale europea, all’assemblea degli azionisti di ottobre non sarà proposta la distribuzione di dividendi.