Mediobanca verso un nuovo patto e una nuova governance

Consiglio di amministrazione più snello e un patto rinnovato per due anni ma con la possibilità di una disdetta anticipata già tra un anno. Mediobanca rinnova così la propria gestione come emerso dopo la riunione del patto di sindacato della scorsa settimana.
Innanzitutto la composizione del nuovo cda che, come ha commentato l’amministratore delegato dell’istituto, Alberto Nagel (nella foto), ha un profilo diverso con “il raddoppio dei posti dedicati alle minoranze e un maggior numero di consiglieri indipendenti” con una precisa qualificazione professionale in modo che contribuiscano !a un netto miglioramento della governance della banca”.
La lista dei 13 candidati chiave al consiglio di Mediobanca, che verrà votata all’assemblea del prossimo 28 ottobre (15 membri in totale), registra dunque l’ingresso dell’ex numero uno di Telefonica César Alierta e dell’ex presidente di Mps Massimo Tononi,  nonché l’arrivo di Valérie Hortefeux in quota a Bolloré e di Gabriele Villa (già presente nel collegio sindacale).
Al contempo verranno confermati il presidente Renato Pagliaro, l’ad Nagel, il direttore generale Francesco Saverio Vinci, Maurizia Angela Comneno (vice-presidente), Marie Bolloré, Maurizio Carfagna, Maurizio Costa, Elisabetta Magistretti e Alberto Pecci (vice-presidente). Usciranno invece Vanessa Labérenne, Tarak Ben Ammar, Angelo Casò, Marco Tronchetti Provera, Gilberto Benetton, Gian Luca Sichel e Alexandra Young.
Quanto al patto di sindacato, questo entrerà in vigore il primo gennaio 2018 avrà una finestra anticipata per le disdette a settembre del prossimo anno con effetto dal 31 dicembre 2018, mentre l’intesa resterà in vigore fino al 31 dicembre 2019 tra i partecipanti che rappresentino almeno il 25% del capitale di Mediobanca. Il patto attualmente controlla il 30,7% ma è già pervenuta la disdetta della Pirelli (1,79%).

Noemi

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