Mediolanum, Dublino chiama Italia

Un problema per il Regno Unito, un’opportunità per il resto d’Europa. La Brexit si è mostrata da subito ai governi europei come un’occasione per attirare nelle capitali quelle le grandi società costrette a spostare altrove la sede da Londra per continuare a operare sul territorio comunitario. E se Milano finora è riuscita a intercettare solo una piccola parte di questo grande flusso, è stata Dublino la sorpresa più grande, complice un sistema fiscale accomodante e l’aver creato un ecosistema finanziario semplice ed efficiente. Passeggiando per le strade della capitale irlandese si percepisce il dinamismo del Paese in cui c’è un continuo fiorire di gru e cantieri e dove agli storici edifici in mattoncini rossi si affiancano i moderni buildings dei Docklands, l’area che ospita i colossi dell’hi-tech. In città realtà come Primark hanno trasferito l’headquarter mentre Microsoft, Facebook, Amazon e Google hanno trasformato il porto della città, ribattezzato Silicon Docks, in una piccola Silicon Valley. Nel complesso, l’Irlanda è al top della classifica continentale con una crescita 2019 stimata al 5,6% mentre i consumi privati aumentano, il debito pubblico (al 59% del Pil) è previsto in calo (al 52,6), così come la disoccupazione, già oggi al 5,2%…

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Noemi

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