Mps, perdita di 1,033 miliardi nel 2019. Migliorano indicatori patrimoniali
Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha archiviato il 2019 con una perdita netta di 1,033 miliardi di euro, ma con indicatori patrimoniali in miglioramento grazie all’opera di cessione di crediti non performing.
Il risultato operativo netto, si legge in un comunicato dell’istituto guidato da Marco Morelli (nella foto), è salito del 3,3%, a 323 milioni. Il risultati operativo lordo si è attestato a 934 milioni, generato da un margine di interesse pari a 1,501 miliardi (-13,9%), da commissioni pari a 1,45 miliardi (-4,8%), altri ricavi della gestione finanziaria per 353 milioni, altri proventi e oneri negativi per 80 milioni e oneri operativi per 2,29 miliardi (-2,6%). I ricavi sono diminuiti del 2%, a 3,223 miliardi.
Mps è tornata a un risultato positivo prima delle imposte (53 milioni), rispetto al rosso di 109 milioni del 2018. Ma il risultato netto è stato impattato negativamente dalla revisione del valore delle Dta (imposte anticipate).
L’istituto senese sottolinea che l’anno scorso sono state effettuate erogazioni di credito a medio-lungo termine per oltre 9 miliardi. La raccolta diretta commerciale è aumentata di 3,6 miliardi.
A fine 2019 il bilancio di Mps era gravato da uno stock di crediti deteriorati pari a 12 miliardi, in calo del 74% rispetto al 2016. Di conseguenza, il gross npe ratio è sceso al 12,4% dal 17,3% del 2018, superando l’obiettivo di piano del 12,9% con due anni di anticipo. Bene anche il costo del credito, calato a 68 punti base da 72 del 2018. Altri indicatori in miglioramento: default rate all’1,4% dal 2,1% del 2018, cure rate al 10,1% da 7,5%, danger rate all’8,8% dal 15,6%. Il transitional Cet1 ratio è salito al 14,7% dal 13,7% del 2018 e il transitional total capital al 17,4% dal 15,2%.
La nota pone l’accento sul ritorno della banca sul mercato del debito, con l’emissione di Tier2 per 700 milioni, senior bond per 2 miliardi e covered bond per 2 miliardi.
Infine, Mps ricorda di non aver raggiunto “gli obiettivi reddituali previsti dal piano di ristrutturazione. Il commitment di piano prevede che in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi reddituali si proceda ad una riduzione di costi operativi di 100 milioni di euro rispetto a quelli previsti nel piano; in questo caso, la riduzione dovrebbe realizzarsi entro il 2021”.