Nova Re riparte con Stefano Cervone
Stefano Cervone (nella foto) è il nuovo amministratore delegato di Nova Re. Riparte così, con la direzione del già direttore generale di Sorgente Sgr e di Sorgente Group Cervone, la società immobiliare dopo l’acquisizione da parte del gruppo Sorgente guidato da Valter Mainetti.
Al nuovo manager il compito, ora, di preparare il piano strategico da presentare entro il 30 giugno prossimo, che prevede l’assunzione del regime Siiq e il conferimento, attraverso un aumento in natura, di un portafoglio immobiliare a reddito, proveniente dal gruppo Sorgente e da terzi, e una ricapitalizzazione per cassa finalizzata a nuovi investimenti.
L’ammontare complessivo degli aumenti di capitale deve essere almeno pari a 150 milioni di euro e il susseguente Gav del patrimonio di Nova Re deve raggiungere almeno i 250 milioni, con una leva finanziaria pari a circa il 50% e un cap rate medio di portafoglio nell’ordine del 6%.
«Vogliamo effettuare un cammino per gradi, una crescita ordinata, per dimostrare che possiamo ottenere risultati e poi crescere», ha detto Cervone a Radiocor, che al momento Cervone preferisce non fornire indicazioni sul mix dei due tipi di aumento di capitale, ma spiega che «il flottante sarà di circa il 20-30%», quanto basta per ripristinare la liquidità sul titolo dopo l’Opa. Il resto sarà rappresentato da conferimenti di portafogli immobiliari sia del gruppo Sorgente che di terzi e in questo senso «stiamo valutando potenziali alleanze».
L’idea è partire dal progetto Siiq portato avanti da Sorgente Res, la società che ha tentato, invano, di sbarcare a Piazza Affari a causa delle difficili condizioni dei mercati e di cui Nova Re rappresenta la naturale evoluzione in linea con l’obiettivo di Mainetti di sbarcare a Piazza Affari: «La base di partenza – spiega Cervone – è quella del progetto iniziale, con alcuni correttivi. In particolare, sarà fortemente ridotta la quota di aree di sviluppo. Il portafoglio sarà composto per i due terzi da immobili a reddito a Roma e Milano e ci concentreremo su asset ‘core’ con un basso profilo di rischio». Quanto alla tipologia di immobili «ci concentreremo su uffici e retail, più una fetta di alberghiero che sarà inserito in una Siinq», una società di investimento immobiliare non quotata che garantisce i benefici fiscali delle Siiq.