Philippe Donnet nuovo ceo di Generali

Dopo l’annuncio, ufficioso, dei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali, riunitosi oggi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha ufficialmente cooptato Philippe Donnet (nella foto), conferendogli deleghe esecutive e nominandolo ceo del gruppo.

Donnet, 55 anni, Country Manager per l’Italia da luglio 2013, ha esperienza in campo assicurativo a livello internazionale, avendo ricoperto importanti ruoli al vertice, fra gli altri, di Axa. Prende il posto di Mario Greco, che ha lasciato la società per approdare in Zurich. 

Allo stesso tempo, Alberto Minali, dal 2012 nella compagnia del Leone come cfo, è stato nominato direttore generale. Minali, 50 anni, già dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari da settembre, ha iniziato la sua carriera professionale all’interno del Gruppo Generali, per poi maturare esperienze in altre importanti società italiane ed estere come Allianz-Ras ed Eurizon.

In qualità di nuovo dg, ad Alberto Minali è stata attribuita la responsabilità sulle seguenti aree: Finance; Operations; Insurance & Reinsurance; Marketing; Strategy e Data.

Entrambi i manager, che manterranno gli incarichi attualmente ricoperti nel Gruppo, erano già stati dati come favoriti nella corsa alla successione di Greco. Minali, infatti, conosce alla perfezione le dinamiche della holding e ha grande competenza sul piano finanziario mentre Donnet ha particolare dimestichezza con il business, soprattutto sul piano operativo, considerato il suo ruolo e le sue esperienze. 

La decisione di premiare le risorse interne è stata presa dopo un’analisi delle alternative sul tavolo, comprese le candidature suggerite dal cacciatore di teste Russel Reynolds, da parte del comitato, composto dal presidente Galateri di Genola, dal vice presidente, nonché azionista, Francesco Gaetano Caltagirone, e dal consigliere Lorenzo Pellicioli, ha ritenuto quindi opportuno premiare le risorse interne. Una scelta che fin da subito ha trovato il supporto di Mediobanca, primo azionista con il 13% e che assicura alla compagnia quella continuità necessaria per portare avanti l’operato di Greco e proseguire l’inversione strategica impressa quasi quattro anni fa dopo l’addio dell’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto.

Noemi

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